“Il problema dei cinghiali in città è evidente e non va sottovalutato. Nel 2022 ci sono state 1632 segnalazioni di avvistamenti e l’attività delle guardie venatorie ha permesso la cattura di 103 capi nel centro urbano. Nel 2023, fino al 10 maggio, abbiamo registrato 600 segnalazioni e 102 catture nel centro abitato, quindi in linea con il 2022.
Il problema non è di facile risoluzione e non ci ha facilitato negli ultimi 10 anni né il dimezzamento dei cacciatori, che controllavano la proliferazione, né gli accoppiamenti naturali tra cinghiali e maiali, che ad oggi creano nidiate molto più numerose che in passato.
Tra le soluzioni c’è quella della sterilizzazione, valutata da Regione Liguria, e quella della recinzione del perimetro che delimita i boschi dalla città. Tuttavia, a Genova non è praticabile del tutto perché siamo attraversati dai boschi e quindi i punti di contatto con i luoghi abitati sono numerosi. Continueremo a monitorare la situazione e fare tutto il possibile”.
Lo ha dichiarato ieri l’assessore comunale alla Sicurezza Sergio Gambino (FdI) rispondendo a tre interrogazioni a Tursi, presentate dal consigliere Angiolo Veroli di Vince Genova, Donatella Alfonso del Pd e Nicholas Gandolfo di Liguria al centro, sulle misure di contenimento e di tutela dell’incolumità dei cittadini genovesi a fronte del problema dell’invasione dei cinghiali e dei danni provocati in città.
“Il Comune di Genova ha poca possibilità di manovra – ha aggiunto l’assessora comunale agli Animali Francesca Corso (Lega) – possiamo impegnarci nella manutenzione dei territori e nel controllo dell’igiene, ma per tutto il resto dobbiamo coordinarci con Regione Liguria. Per questo abbiamo in programma un incontro la prossima settimana per incanalare le energie nella stessa direzione verso la soluzione o almeno un ridimensionamento del problema”.