I giudici della Corte d’Assise di Appello di Napoli oggi hanno condannato a sei anni di reclusione l’ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci, che attualmente è anche imputato per il tragico crollo del Ponte Morandi a Genova (43 vittime).
E’ ritenuto responsabile della strage stradale avvenuta sull’autostrada A16 la sera del 28 luglio 2013, a Monteforte Irpino in provincia di Avellino, dove dal viadotto Acqualonga precipito’ un autobus di pellegrini. Ci furono quaranta morti.
Stessa pena anche per il direttore generale dell’epoca Riccardo Mollo e per i dipendenti di Aspi Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna.
Ridotta la pena a cinque anni per il dirigente di Aspi Nicola Spadavecchia e per il direttore di tronco di Aspi Paolo Berti.
Tre anni per Gianluca De Franceschi, dirigente di Aspi e per i due dipendenti Gianni Marrone e Bruno Gerardi.
A gennaio del 2019 il giudice monocratico del Tribunale di Avellino aveva condannato il titolare della ditta di trasporti e proprietario del bus. Dodici anni di reclusione come aveva chiesto la Procura e ritenuto responsabile delle pessime condizioni del bus.
L’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci, nei cui confronti la Procura aveva chiesto 10 anni di reclusione, fu però assolto, cosi’ come l’ex condirettore generale e alcuni dirigenti, oggi invece condannati in Corte d’Assise d’Appello.
L’accusa sosteneva che le barriere contro cui il bus impatto’ avrebbero potuto reggere il colpo se i perni che le ancoravano al terreno non fossero stati corrosi anche dal sale che, in quel tratto dell’autostrada, fu impiegato per fronteggiare neve e ghiaccio.