Slitta a domani il vertice a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza sulla stretta di Natale.
“Complice l’indisponibilità – ha riferito l’agenzia Ansa – di Teresa Bellanova a partecipare ad una riunione nella tarda serata di oggi, il premier ha optato per rinviare alle prossime ore il punto finale sulle misure per le festività natalizie.
Il tempo tuttavia stringe tanto che fonti di Governo hanno riferito come sia davvero difficile che le nuove norme possano essere definite prima di 24 ore”.
Secondo l’agenzia AdnKronos “l’Italia sarà zona rossa, ma solo nei festivi e prefestivi dal 24 dicembre al 3 gennaio.
Nulla è ancora deciso, ma nel Governo sembra prevalere nettamente la scelta di circoscrivere la stretta da adottare durante le festività alle porte solo nei giorni festivi e prefestivi.
Dunque vigilia di Natale, Natale e Santo Stefano, vigilia di Capodanno e primo gennaio. Più 2 e 3 gennaio, perché si tratta di un sabato e una domenica.
Otto giorni in tutto, e non chiudere dal 24 al 6 gennaio continuativamente come chiedevano i più rigoristi”.
Per l’agenzia Agi “saranno salvi i giorni del 28, del 29 e del 30, poi quelli dopo il 3 gennaio anche se non è ancora deciso cosa fare per il 6 e il 7.
Stretta, invece, per il 24, il 25, il 26, il 27, per la vigilia di Capodanno e per l’1, il 2 e il 3 gennaio.
Il Governo va verso un compromesso per Natale, ma il confronto è ancora in corso. Per il varo del nuovo Dpcm dovrebbe esserci un nuovo incontro anche con Italia viva prima e con le Regioni dopo.
L’ala rigorista di Pd e Leu insisteva sulla necessità di chiudere tutto dal 24 dicembre al 7 gennaio. Annuncio fatto anche ai governatori riuniti per definire il piano vaccini.
Dunque in alcuni giorni, durante le feste natalizie, nelle regioni gialle i negozi dovrebbero rimanere aperti. Possibili gli spostamenti, ma non nei giorni considerati più critici”.
“Il Governo – ha aggiunto l’agenzia Ansa – sta valutando la possibilità di una deroga al divieto di spostamenti tra Comuni (ed eventualmente anche all’interno di uno stesso Comune in caso di ripristino della zona rossa) per i congiunti più stretti in occasione del cenone della vigilia di Natale e del pranzo del 25.
La deroga, in ogni caso, riguarderebbe un numero strettissimo di congiunti: due, secondo fonti dell’Esecutivo.
Si tratta di una deroga che andrebbe incontro anche alle richieste avanzate dagli amministratori della Lega in queste ore”.