Lo studio di Ispra su Portofino non è la proposta di perimetrazione del futuro parco nazionale, ma un semplice studio sul territorio circostante all’attuale parco regionale.
Non si deve fare confusione. Tutti vogliamo il parco nazionale ma riteniamo debba nascere sui confini attuali”. Interviene così Stefano Mai, assessore regionale ai Parchi e biodiversità, nella discussione sulla creazione del parco nazionale di Portofino.
“Il parco deve essere un volano di sviluppo, di attrattiva turistica e di conservazione del territorio che ha delle caratteristiche peculiari, non deve diventare un motivo di vincoli. Il territorio ipotizzato da alcune associazioni per il futuro parco nazionale di Portofino, oltre a essere estremamente sproporzionato rispetto all’attuale parco regionale, di circa quindici volte, è disomogeneo dal punto di vista naturalistico e snaturerebbe la logica del parco stesso. Il pluricitato studio di Ispra non è una proposta anche perché non lo può essere. Ispra si è occupata solamente di analizzare il territorio circostante il parco, ma non è la base della nazionalizzazione. Il parco di Portofino ha dei confini precisi che devono rimanere tali anche nel passaggio al parco nazionale, il quale dovrà lavorare sinergicamente con i comuni limitrofi e con le attività economiche, per creare una grande squadra di cui sarà il centro”.