“Si è chiuso con 2269 domande per una richiesta di contributi superiore ai 19 milioni il bando regionale dedicato agli investimenti in sicurezza delle micro, piccole e medie imprese, a fronte delle disposizioni di prevenzione alla diffusione del Covid 19”.
Lo hanno riferito ieri i responsabili di Regione Liguria.
“Ai nostri negozianti, baristi, ristoratori, artigiani, parrucchieri, estetisti, ambulanti e tutti i piccoli imprenditori – ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – è stato chiesto un ulteriore sforzo economico per poter lavorare in sicurezza, senza che nessuno concedesse iniezioni di denaro fresco.
Per questo motivo, come Regione Liguria, ci siamo da subito attivati per assistere le categorie più fragili, non con i soliti nuovi debiti da altri proposti.
Per primi in Italia abbiamo attivato un bando che consentiva l’accesso a contributi a fondo perduto a copertura del 60% degli investimenti previsti per mettere in sicurezza la propria attività, affiancato, per chi lo avesse desiderato, al finanziamento garantito da Regione Liguria per la restante parte.
Contrastando così la crisi di cassa, derivante dai mesi di chiusura forzata.
Oggi raccogliamo i frutti di un’iniziativa, che, anche grazie al dialogo continuo con le associazioni di categoria, ha dimostrato nei numeri di saper rispondere ai reali bisogni delle imprese, confermando l’efficacia dell’azione regionale nella gestione dei fondi comunitari.
La misura, rientrante nell’azione 3.1.1 del Por Fesr Liguria 2014-2020, disponeva di un plafond di 10 milioni di euro e consentiva agevolazioni per interventi di igienizzazione e sanificazione degli ambienti di lavoro, acquisto di dispositivi di protezione individuale, attrezzature, sistemi di controllo, impianti e opere edili necessarie all’adeguamento delle misure di sicurezza anti-Covid.
Di fronte a questo desiderio e impegno delle nostre piccole impese a voler ripartire, e di questa esigenza di sicurezza, faremo del nostro meglio per rifinalizzare ulteriori risorse al fine di soddisfare quante più domande possibili”.