Ennesimo dramma all’interno delle carceri italiane. Nella casa circondariale di Genova Marassi, un detenuto italiano di 70 anni ha deciso di togliersi la vita. Il tragico episodio, avvenuto nelle scorse ore, rappresenta il 22° suicidio nelle carceri italiane in meno di tre mesi. L’uomo, il cui fine pena era previsto nel 2033, nonostante i soccorsi tempestivi della polizia penitenziaria e dei sanitari, non è stato salvato.
La denuncia della UILPA Polizia Penitenziaria
Il segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha espresso profonda preoccupazione per la situazione critica che coinvolge i detenuti e gli operatori: “Dopo che alla Camera dei Deputati è stata approvata una mozione dal sapore di minestra riscaldata, sale a 22 l’assurda conta dei detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere un operatore”.
La situazione del carcere di Marassi è emblematica di un sistema in crisi:
- Sovraffollamento: attualmente i detenuti sono 670, contro una capienza regolamentare di 534 posti.
- Carenza di personale: sono operative 330 unità di Polizia penitenziaria, mentre ne servirebbero almeno 551 per garantire standard adeguati di sicurezza e gestione.
De Fazio sottolinea come queste condizioni critiche si sommino a problemi strutturali, organizzativi e gestionali, aggravando ulteriormente la qualità della vita dei detenuti e il lavoro degli operatori.
Un sistema penitenziario al collasso
A livello nazionale, la situazione delle carceri italiane appare drammatica:
- 16.000 detenuti oltre la capienza regolamentare.
- 18.000 agenti di Polizia penitenziaria mancanti rispetto al fabbisogno.
Secondo De Fazio, i nuovi padiglioni annunciati dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio rappresentano solo una soluzione parziale: “Ammesso che si riescano a realizzare e a mettere in funzione, vista la penuria di personale, sarebbero una goccia in un oceano che cresce al ritmo di 300 nuovi detenuti al mese. È necessario agire con urgenza per fermare questa scia di morte e alleviare la sofferenza di detenuti e operatori ormai stremati”.
Le richieste della UILPA per un cambiamento strutturale
Per affrontare questa emergenza, la UILPA Polizia Penitenziaria avanza alcune richieste prioritarie:
- Deflazionare la densità detentiva attraverso misure concrete per ridurre il sovraffollamento.
- Potenziamento degli organici della Polizia penitenziaria, indispensabili per garantire la sicurezza e una gestione efficace.
- Assistenza sanitaria adeguata per i detenuti, che deve essere garantita in modo continuativo.
- Riforme strutturali per migliorare le condizioni degli istituti penitenziari, sia dal punto di vista organizzativo che infrastrutturale.
- UILPA: Un problema che richiede azioni immediate
Il suicidio del detenuto di 70 anni al carcere di Marassi non è solo una tragedia personale, ma un segnale chiaro di una crisi sistemica che non può più essere ignorata. Serve un intervento tempestivo per tutelare sia i detenuti che gli operatori, garantendo il rispetto dei diritti umani e delle condizioni di lavoro.
Per affrontare questa emergenza, non bastano provvedimenti temporanei: sono necessarie riforme radicali che mettano al centro la dignità delle persone, sia all’interno che all’esterno delle carceri.
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