Un trentunenne surfista, ieri pomeriggio a Chiavari, era uscito con la sua tavola da surf, ma non era riuscito a fare rientro in spiaggia.
I parenti non vedendolo rientrare hanno lanciato l’allarme.
I soccorsi dapprima hanno trovato l’auto dell’uomo, poi i vestiti in spiaggia e si è pensato al peggio.
Alle ricerche, anche via mare ed ostacolate da un forte vento, era partita anche una motovedetta della capitaneria di porto, l’elicottero AW139 Nemo, i vigili del fuoco del nucleo Saf speleo-alpino-fluviale arrivato da Genova ed il Soccorso Alpino del CNSAS.
La corrente, però, aveva spinto il surfista, vicino ad una scogliera dove è riuscito ad arrampicarsi e lì, in costume, ha aspettato i soccorsi riparandosi in un bosco sulla collina delle Grazie.
Dapprima è stata rintracciata la tavola da surf, poi, intorno alle tre e mezza, è stato portato in salvo.
Con l’aiuto anche di un amico del ragazzo e dell’elicottero della Guardia Costiera è stata individuata una possibile zona sotto le gallerie delle Grazie. La discesa verso il mare è stata difficile a causa della fitta vegetazione, che ha richiesto il taglio dei rovi per il passaggio. Finalmente sia la squadra arrivata dalla spiaggia con il gommone dei VVF che quella a monte hanno individuato a voce il ragazzo.
Un tecnico del CNSAS ha allestito una corda per potersi calare in sicurezza sul ragazzo, seguito dal SAF. L’equipaggio dell’elicottero ha verricellato a terra l’aerosoccorritore, le operazioni di avvicinamento al costone che sovrasta la spiaggia sono state particolarmente difficoltose dal forte vento di caduta che interessava la zona.
Il ragazzo è stato trovato in ipotermia, dopo le prime cure grazie all’intervento dell’elicottero Nemo della Guardia Costiera, alle 3:15 è stato verricellato e trasportato in urgenza al Policlinico San Martino di Genova.
Nel frattempo le condizioni del mare erano peggiorate ed il recupero delle squadre dal mare non è stato più possibile, quindi Nemo è tornato sul posto recuperando l’amico del ragazzo un tecnico del CNSAS ed un SAF, mentre le altre squadre sono rientrate a piedi dopo circa 1 ora e 30 di cammino.
L’intervento di recupero in notturna è stato possibile anche grazie al protocollo di collaborazione siglato tra la Base Aeromobili delle Capitanerie di Porto di Sarzana e CNSAS nel 2015 per la ricerca e il soccorso in ambiente impervio.