“Se fosse vero, il Soprintendente ai Beni culturali della Liguria, Vincenzo Tiné, si dovrebbe dimettere. La realizzazione di un albergo di pregio al posto della fatiscente e pericolante casa della strettoia di San Michele di Pagana, rischia di essere bloccata per l’ennesima volta in danno della nostra comunità senza nessun valido motivo, ma solo per fantomatici problemi burocratici. Inoltre, in ballo ci sono 30 nuovi posti di lavoro sul territorio che si perderebbero”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Alessandro Puggioni (Lega).
“Infatti – ha aggiunto Puggioni – sembra che il Soprintendente Tiné, nominato nel 2016 su indicazione del Pd, abbia intenzione di ritirare ‘in autotutela’ l’autorizzazione per i lavori di riqualificazione e quindi di bloccare un’importante opera, utile per lo sviluppo economico-turistico del nostro territorio.
Anche se tra fine novembre e inizio dicembre i suoi uffici avevano già espresso parere positivo al progetto.
Un possibile cortocircuito, che potrebbe apparire quantomeno surreale.
Non è tutto. Perché proprio sulla base del parere dei tecnici della Soprintendenza, il consiglio comunale di Rapallo il 20 dicembre scorso aveva poi fondato il suo convincimento per votare all’unanimità a favore dei lavori di riqualificazione del fatiscente edificio a San Michele di Pagana.
Come è possibile che un ente ministeriale, così serio e importante per il territorio, possa prima decidere in un senso e poi affermare il contrario dicendo solo ‘scusate, ho sbagliato’ senza fornire un valido motivo?
Se i ‘rumour’ che circolano a Rapallo si rivelassero fondati, mi attiverò presso il nostro sottosegretario ai Beni Culturali Lucia Borgonzoni affinché intervenga immediatamente per porre rimedio al caos che si evince da questa situazione kafkiana, inaccettabile per Rapallo, che si potrebbe ripetere sul territorio della Città Metropolitana di Genova e dell’intera Liguria.
I cittadini liguri hanno il diritto di avere risposte tempestive, chiare e trasparenti da parte di tutti i rappresentanti dello Stato e di tutti i responsabili degli enti ministeriali sul territorio, che senz’altro non hanno il compito di creare dubbi, confusione, incertezze e soprattutto mettere inutili ostacoli allo sviluppo e alla valorizzazione della nostra regione”.