Una proposta di legge regionale per favorire lo sviluppo della portualità in Liguria, dall’elettrificazione delle banchine ai retroporti, dalla sicurezza sul lavoro alla formazione, fino alle infrastrutture.
È l’obiettivo emerso dall’incontro conoscitivo organizzato ieri a Genova, nel palazzo di Regione Liguria, da Fratelli d’Italia con i protagonisti nel settore della blue economy ligure.
Presenti il capogruppo regionale Stefano Balleari, i deputati liguri Matteo Rosso e Maria Grazia Frijia, il responsabile del dipartimento Economia e Finanze di FdI Giancarlo Vinacci.
“Abbiamo proposto – ha spiegato Balleari – ai protagonisti del mondo portuale ligure di ragionare su una nuova legge per la portualità regionale da costruire insieme.
Esattamente come è stato fatto nel 2022 dalla Regione Lazio, ma non in modo generico.
Occorre una legge molta specifica per la caratteristiche della Liguria, che ha tre porti di dimensioni rilevanti: Genova, La Spezia e Savona-Vado.
Siamo lo sbocco naturale verso il nord Europa pertanto diventa indispensabile implementare i retroporti”.
Tra gli ospiti invitati il presidente della Camera di Commercio Luigi Attanasio, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, il presidente di Assonautica Giovanni Acampora, il presidente di Assoterminal Luca Becce, il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi, il presidente di Spediporto Andrea Giachero, il presidente di Assarmatori Stefano Messina, il presidente di Assagenti Paolo Pessina, i segretari regionali della Uil e della Cisl, Mario Ghini e Marco Granara, e altri.
Per fine giugno è già stato fissato un nuovo incontro sul tema. L’onorevole Frijia ha presentato una risoluzione in commissione Trasporti sulle criticità e gli interventi da fare per lo sviluppo della portualità italiana. Tra i temi in discussione il possibile rinnovamento della legge 84 del 1994 che disciplina l’ordinamento e le attività portuali.