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Taggia, uccise la sorella con 7 colpi di accetta: pena ridotta a 10 anni

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Il Tribunale di Genova (foto di repertorio)

I giudici della Corte di Assise di Appello di Genova oggi hanno ridotto a 10 anni e 8 mesi di reclusione la condanna, emessa con rito abbreviato dal Tribunale di Imperia, nei confronti del 64enne Vincenzo Agostino, accusato di avere ucciso con sette colpi di accetta la sorella 71enne Palma, a causa di una convivenza “difficile”.

I presunti fatti avvennero il 21 gennaio 2019 a Taggia.

In primo grado l’imperiese era stato condannato a 16 anni.

Ad Agostino vennero contestate le aggravanti della crudeltà e del legame di parentela, soltanto in parte compensate dalle attenuanti, in questo caso la seminfermità mentale.

I legali difensori sono tuttavia riusciti a dimostrare l’insussistenza della crudeltà, considerato che l’azione era conseguenza della seminfermità.

I giudici hanno così ritenuto le attenuanti generiche (tra cui l’incensuratezza, la condotta processuale e di vita) prevalenti rispetto alle aggravanti.

Agostino soffriva di una destrutturazione del comportamento che, secondo il perito medico legale, sarebbe stata all’origine di una reazione abnorme nevrotica, che si sarebbe concretizzata nell’omicidio.