“Il Csm ha deliberato la nomina a Procuratore generale di Genova di un magistrato non legittimato per quell’incarico” e “la delibera deve essere quindi annullata con restituzione degli atti all’organo di autogoverno della magistratura”.
Lo hanno stabilito oggi i giudici del Tar del Lazio con una sentenza di accoglimento del ricorso proposto dal sostituto procuratore generale Enrico Zucca.
Il magistrato genovese, noto per avere condotto l’indagine sul G8 del 2001, ha contestato la delibera con la quale il Csm l’otto novembre scorso ha conferito l’incarico a Mario Pinelli di Procuratore generale della Repubblica Genova (massimo organo inquirente della Liguria).
Tortuosa la vicenda giunta al vaglio dei giudici. L’originario conferimento dell’incarico al giudice Aniello fu annullato dal Tar del Lazio sia su ricorso del giudice Zampi, sia in accoglimento dell’impugnazione di Pinelli.
In appello, però, quest’ultima pronuncia fu riformata, con conferma dell’illegittimità della preferenza accordata ad Aniello rispetto a Zampi, nonché la legittimità del giudizio di prevalenza di Aniello su Pinelli.
Il Csm riesercitò quindi il suo potere di nomina.
La prima proposta in favore di Zampi non giunse al Plenum stante la revoca della candidatura, essendo questi nelle more stato destinato alla Procura generale di Trieste). Conseguentemente, la commissione si orientò verso Aniello, il quale però revocò la propria domanda.
Nel frattempo, Pinelli fu nominato Procuratore generale di Campobasso.
Ecco che allora il Csm, essendo venuti meno gli aspiranti originariamente proposti, recuperò le pregresse domande in origine scartate e alla fine si arrivò alla nomina adesso contestata.
I giudici del Tar si sono trovati a decidere sulla legittimità della nomina di un magistrato che, al momento dell’esame comparativo dei profili, era già stato destinato a guidare la Procura generale di Campobasso. Pertanto, hanno ritenuto fondato il motivo di ricorso proposto dal sostituto pg Enrico Zucca.