“Il Comune di Genova fa cassa sui cittadini e oltre alla Tari più alta d’Italia chiede il pagamento in anticipo a soli tre mesi dall’ultimo versamento. Perché questa richiesta anticipata? Quale sarebbe stata l’emergenza che lo scorso anno ha portato l’amministrazione a chiedere la riscossione prima? Non sentiamo altro che annunciare opere faraoniche da centinaia di miglia di euro, investimenti per l’ordinaria amministrazione fatti passare per piani Marshall e poi però ai cittadini si chiede la Tari in anticipo. Una situazione inaccettabile. Sono molto preoccupata dei conti che troveremo in Comune, perché si promettono finanziamenti a destra e a manca, ma con quale risorse?
Il Comune non deve vessare i cittadini ma ha il dovere di tutelarli, per questo chiediamo anche che al più presto si faccia chiarezza sul rischio di un ulteriore aumento della tassa sui rifiuti, perché se è vero che il contratto onnicomprensivo (che comprende sia lo smaltimento dei rifiuti sia tutti gli altri servizi) sembrerebbe non preveda un aumento dell’iva dal 10 al 22 per cento, è anche vero che manca un documento che lo attesti nero su bianco. Bisogna assolutamente scongiurare questo scenario: un possibile aumento dell’iva sulla Tari, che è già la più alta d’Italia, sarebbe uno schiaffo ai cittadini. Piciocchi poi si esprima sull’inceneritore. Vuole sempre portarlo a Scarpino? Bucci prima della campagna elettorale aveva detto che lo voleva a Genova, quindi Scarpino. Poi il silenzio. È giunto il momento che dicano chiaramente ai cittadini cosa vogliono fare, perché le scelte dell’amministrazione ricadono sul futuro della città”. E’ quanto si legge in una “piccata” nota della candidata sindaca Silvia Salis a proposito dell’argomento Tari e la chiusura del ciclo dei rifiuti.