Salvata da reti fantasma, la tartaruga ha ripreso il mare grazie all’intervento della Guardia Costiera e dell’Acquario di Genova
Dopo oltre 10 mesi di riabilitazione, la tartaruga Silva è finalmente tornata in mare. Recuperata dall’equipaggio della Guardia Costiera e curata dallo staff dell’Acquario di Genova, l’esemplare è stato liberato nelle acque liguri dal battello pneumatico GC B 129. All’evento hanno partecipato le autorità impegnate nella tutela delle tartarughe marine, inclusi i Carabinieri Forestali servizio CITES, i Piloti del Porto di Genova e in particolare Riccardo Da Silva, che ha salvato la tartaruga da morte certa.
Il salvataggio e la lunga riabilitazione
Il 2 dicembre 2023, Silva, una tartaruga Caretta caretta, è stata soccorsa e trasportata all’Acquario di Genova dai Piloti del Porto. L’animale era stato trovato in difficoltà nelle acque portuali, impigliato in una rete fantasma insieme a plastica e altri detriti. La rete aveva causato una profonda lacerazione al collo, e la tartaruga era inoltre priva della pinna anteriore destra, amputata probabilmente a causa di un trauma legato all’elica di una barca o alla rete stessa.
Dopo il recupero, lo staff medico-veterinario dell’Acquario ha iniziato un lungo percorso di riabilitazione per curare le lesioni al collo, al carapace e al piastrone della tartaruga, oltre a garantire la cicatrizzazione dell’arto mancante. Nonostante la perdita della pinna, Silva è ora in grado di nuotare e immergersi correttamente.
Impegno costante dell’Acquario di Genova nella tutela delle tartarughe marine
Dal 1994, l’Acquario di Genova interviene nel soccorso delle tartarughe marine in difficoltà e, dal 2009, è referente istituzionale per il recupero delle Caretta caretta in Liguria. Nel 2017, ha ricevuto il riconoscimento nazionale come centro di recupero e lunga degenza dal Ministero della Transizione Ecologica. Le operazioni di salvataggio sono condotte in collaborazione con i Carabinieri Servizio CITES e la Guardia Costiera, grazie a un Protocollo d’intesache definisce le linee guida per l’intervento in caso di ritrovamenti di fauna marina ferita o in difficoltà.
Cause comuni di ricovero delle tartarughe
Tra i motivi principali che portano al ricovero delle tartarughe vi sono:
- Interferenze con la pesca, come ami nei tratti digerenti o ferite da reti;
- Ingestione di plastica, spesso scambiata per meduse;
- Impatto con imbarcazioni, che causa traumi al carapace o al capo;
- Patologie debilitanti che provocano spiaggiamenti;
- Presenza di petrolio o altri sversamenti in mare
Monitoraggio delle nidificazioni e tutela ambientale
Dal 2022, l’Acquario di Genova è anche coordinatore del Gruppo Ligure Tartarughe (GLIT), che monitora e studia le nidificazioni delle Caretta caretta in Liguria. Fanno parte del gruppo enti come ARPAL, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e l’Università di Genova. Dal 2021, sono stati registrati sette eventi di nidificazione in diverse località, tra cui Finale Ligure, Levanto, Laigueglia e Pietra Ligure.
L’Acquario di Genova e le autorità coinvolte ribadiscono l’importanza di una sensibilizzazione ambientale per garantire la tutela delle specie marine e un rispetto maggiore per l’ambiente marino.