Una giovane tartaruga Caretta caretta è stata soccorsa domenica 2 aprile durante la regata MFI Eurocup Waszp 2023 ad Imperia.
Lo staff e gli istruttori dello Yacht Club Imperia, organizzatore dell’evento, hanno individuato l’esemplare che nuotava con estrema difficoltà nei pressi del campo di regata.
L’associazione Delfini del Ponente APS, coordinata da Capitaneria di Porto e Acquario di Genova, ha soccorso e messo in sicurezza l’animale.
La giovane tartaruga è stata battezzata Marea e non riusciva a nuotare in equilibrio e ad immergersi.
Trasportata all’Acquario grazie ai volontari dell’Associazione Delfini del Ponente APS, autorizzati dal Ministero al prelievo e al trasporto, è stata presa in cura dallo staff medico-scientifico della struttura genovese che ha effettuato tutti i controlli del caso.
La radiografia ha escluso polmonite e presenza di corpi estranei e, a seguito degli esami del sangue e dei tamponi, è stata rilevata un’infezione batterica per la quale l’animale è in trattamento.
La debilitazione causata da questa infezione probabilmente ha fatto sì che al momento del ritrovamento Marea presentasse i sintomi di una sindrome nota come cold stunning, comunemente detta ipotermia.
Già dopo un giorno di ricovero a temperatura dell’acqua maggiore, l’esemplare era molto più reattivo.
Marea, pesa 7,2 kg. e misura 37 cm di lunghezza e resterà ricoverata presso l’area curatoriale dell’Acquario fino a quando avrà recuperato un buon stato di salute.
L’Acquario di Genova interviene sulle tartarughe marine in difficoltà dal 1994 e dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per il recupero delle Caretta caretta (accordo Stato-Regioni).
Nel 2017 è stato riconosciuto ufficialmente come centro di recupero e lunga degenza delle tartarughe marine dal Ministero della transizione ecologica.
Questa attività è svolta in accordo con i Carabinieri Servizio CITES, che coordinano a livello nazionale l’applicazione della Convenzione di Washington che tutela questi animali, e in collaborazione con la Guardia Costiera, nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa vigente tra la Direzione Marittima e l’Acquario che ha l’obiettivo di definire e gestire i principi di intervento in caso di segnalazione, avvistamento o ritrovamento di esemplari di fauna marina feriti o in difficoltà, oltre che nel comune intento di rilanciare, in ogni favorevole occasione, un messaggio di massima sensibilità ambientale per stimolare l’utente del mare ad un radicale cambiamento culturale proteso al massimo rispetto dell’ambiente marino.
Diverse sono le cause che portano al ricovero degli animali. Tra le principali: interferenze con le attività di pesca, reti fantasma in cui rimangono imprigionate. Ami di palamiti nella cavità boccale o nel tratto digerente, reti a strascico e da posta, ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili. Impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo, a volte letali; patologie debilitanti che provocano lo spiaggiamento dell’animale. Sversamenti o presenza di petrolio.