Domenica 26 alle 17.30 al Teatro Lo Spazio Vuoto, per la Giornata della Memoria, andrà in scena, Si salvi chi può, dal titolo “3-4-3 Destinazione Auschwitz
Il titolo allude ad un modulo calcistico, il modo di stare in campo di una squadra. Una concezione moderna di fare calcio che nasce dall’esperienza di Arpad Weisz, di origine ungherese, prima calciatore e poi allenatore; tra gli anni venti e i primi anni trenta fu l’innovatore del calcio. Un precursore che ottenne risultati straordinari con le squadre che allenava: dall’Inter al Bologna, dal Bari al Novara. Ebreo non ortodosso, cade in disgrazia all’indomani delle leggi razziali volute dal regime fascista per uniformarsi a quelle naziste. Osannato e quasi venerato fino a quel fatidico 1938 viene poi abbandonato. Tutti gli voltano le spalle, i nazifascisti nell’anno della “soluzione finale” mandano lui e la sua famiglia nell’inferno di Auschwitz.
Al centro della messa in scena, la vita dell’uomo in relazione alle leggi razziali e alla guerra, ma anche alla storia del calcio di quei tempi. Gli aneddoti di costume anche divertenti lasciano il passo alla storia più drammatica. La tragedia personale si unisce a quella civile; uno sport che dovrebbe unire ed essere un luogo di pace diventa il centro della divisione e dell’odio. Spettacolo immaginifico ed emozionante.