Molto si parla di arteterapia, dagli addetti ai lavori alla psicologia, alla stampa a larga diffusione. In un’epoca di incertezze e di senso di impotenza e di smarrimento si cerca un rifugio. Il bello, sia che si tratti della contemplazione o della produzione di arte, ha un effetto positivo straordinario sul nostro equilibrio psicofisico.
Le neuroscienze ci dicono che la fruizione artistica nomalizza il battito cardiaco, la pressione: ma soprattutto ampia gli orizzonti, modifica in meglio il nostro modo di vedere il mondo, in particolare mediante l’arte visiva.
Davide Livermore, direttore del Teatro Nazionale, così commenta la presentazione degli spettacoli da gennaio a maggio 2022: “Il teatro è un rito che è importante ritrovare: un luogo in cui condividere la bellezza, raccontare la società, creare comunità. Ci impegnamo perchè il pubblico possa avere le migliori occasioni per riscoprire il piacere di stare insieme”.
L’assessore alle politiche culturali Barbara Grosso sottolinea la gioia di rivedere una sala a piena capienza e in tutta sicurezza; l’assessore alla cultura regionale Ilaria Cavo esprime la propria soddisfazione per un cartellone ben equilibrato tra pezzi non troppo impegnativi e in qualche caso divertenti da una parte e le proposte forti derivanti dal passato e dal presente del nostro teatro.
Di seguito l’elenco delle trentacinque produzioni ed ospitalità proposte.
Si riparte a gennaio con La mia vita raccontata male, catalogo tragicomico tra i successi e le sbandate della vita su testo di Francesco Piccolo, diretto da Giorgio Gallione e interpretato da Claudio Bisio (Teatro Ivo Chiesa 18-23 gennaio, poi in tournée).
Il 29 gennaio 2022 si celebra il bicentenario della nascita di Adelaide Ristori, amata attrice ottocentesca; bisognerà aspettare sino al 22 marzo per vedere Lady Macbeth, adattamento della tragedia shakespeariana creato per lei da Giulio Carcano e portato in scena da Elisabetta Pozzi, regia di Davide Livermore (Teatro Modena 22 marzo – 3 aprile).
Dall’incontro tra due giovani compagnie particolarmente attive nella scena indipendente italiana come Kronoteatro e Maniaci d’amore nasce La Fabbrica degli Stronzi, presentato alla Sala Mercato dal 15 al 18 marzo, mentre gli attori neo-diplomati alla Scuola di Recitazione del Teatro di Genova saranno in scena alla Sala Mercato dal 3 al 12 maggio con Il mercato della carne di Bruno Fornasari, regia di Simone Toni.
Tutte protagoniste femminili le riprese di questa seconda parte di stagione: Milvia Marigliano ci immerge nell’universo struggente della Merini con Alda. Diario di una diversa, regia di Giorgio Gallione (Teatro Duse 15-20 febbraio, poi in tournée), mentre Linda Gennari ci trascina nell’inferno della guerra contemporanea con Grounded di George Brant, regia di Davide Livermore (Teatro Ivo Chiesa 1-6 marzo, poi in tournée); Fiammetta Bellone, Sara Cianfriglia, Elena Dragonetti, Elsa Bossi, Alice Giroldini tornano in scena alla Sala Mercato dal 23 al 25 marzo con la commedia dai toni almodovariani Estate in dicembre di Carolina Africa Martin Pajares (è la “puntata” precedente ad Autunno in aprile).
Il cartellone delle ospitalità si apre con il grande Eduardo De Filippo: dal 4 al 9 gennaio al Teatro Duse Carlo Cecchi porta in scena due atti unici tra comicità e commozione, Dolore sotto chiave e Sik Sik l’artefice magico. Tra le proposte classiche anche le tragedie di Euripide, come Baccanti nella versione di Laura Sicignano (26-30 gennaio Teatro Ivo Chiesa) e il toccante Troiane, diretto da Andrea Chiodi, con Elisabetta Pozzi (23-27 febbraio, Teatro Duse), nonchè il teatro di Pirandello con l’allestimento di Enrico IV del greco Yannis Kokkos, protagonista Sebastiano Lo Monaco (Teatro Ivo Chiesa 9-13 febbraio).
Avvicinandoci ai giorni nostri, due testi tra i più noti della drammaturgia americana: Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, regia di Leonardo Lidi (Teatro Ivo Chiesa 15-18 febbraio), e Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee, diretto da Antonio Latella e interpretato da Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni (Teatro Ivo Chiesa 8-13 marzo). A seguire dal 9 al 13 marzo al Teatro Duse Le sedie di Eugène Ionesco, per la regia di Valerio Binasco e l’interpretazione di Michele Di Mauro e Federica Fracassi.
Altrettanto apprezzati dalla critica Piazza degli eroi di Thomas Bernhard, per la regia di Roberto Andò (Teatro Ivo Chiesa 1-5 febbraio) e Sorelle del drammaturgo francese Pascal Rambert, interpretato da Anna Della Rosa e Sara Bertelà, in scena dal 2 al 6 marzo al Teatro Duse.
Nel cartellone brillano diversi altri titoli di drammaturgia contemporanea: Ambra Angiolini e Arianna Scommegna sono le protagoniste de Il nodo, pièce sul bullismo scritta dalla statunitense Johnna Adams (9-13 febbraio, Teatro Modena); Glauco Mauri e Roberto Sturno riportano in scena il thriller psicologico di Eric-Emmanuel Schmitt Variazioni enigmatiche (Teatro Duse 24-27 marzo); Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon interpretano il feroce dialogo tra la filosofa Hanna Arendt e uno dei principali responsabili del genocidio ebreo in Eichmann – dove inizia la notte di Stefano Massini, regia Mauro Avogadro (Teatro Duse 7-10 aprile); Umberto Orsini e Franco Branciaroli sono due ex amici che si sfidano tra provocazioni e malintesi nell’atteso Pour un oui ou pour un non di Nathalie Sarraute, regia di Pier Luigi Pizzi (Teatro Duse 10-14 maggio).
Angela Finocchiaro e Marina Massironi tornano a Genova rispettivamente con l’esilarante Ho perso il filo di Walter Fontana, (ultima regia di Cristina Pezzoli, prematuramente scomparsa), in scena al Teatro Ivo Chiesa dal 17 al 20 marzo, e con Le verità di Bakersfield, commedia di Stephen Sachs sull’autenticità dell’arte e della vita, regia di Veronica Cruciani (Teatro Modena 20-23 aprile).
Sono irriverenti, ironiche e amano – sotto diversi aspetti – giocare con i generi: le Nina’s Drag Queen sono presenti nel cartellone del Teatro Nazionale di Genova con due spettacoli, Le gattoparde, letteratura e pop scatenato (Sala Mercato 11-13 gennaio), e Queen LeaR, tragicommedia di Claire Dowie che traspone Shakespeare ai giorni nostri (Teatro Gustavo Modena 14-16 gennaio).
E offre una trasposizione contemporanea del Bardo anche Delirio di una notte d’estate della Compagnia degli Scatenati, formata dagli attori detenuti della Casa Circondariale di Genova Marassi, che tornano al Teatro Ivo Chiesa dal 19 al 24 aprile.
Silvio Orlando si confronta con la storia di un bambino arabo a Parigi in La vita davanti a sé, tratto dal romanzo di Romain Gary (Teatro Duse, 13-16 gennaio), e Invisibile Kollettivo con l’autobiografia di un numero uno del tennis in Open di Andre Agassi (Teatro Modena 19-20 gennaio); Jane Austen si rivela materia perfetta per il regista Arturo Cirillo, che porta in scena Orgoglio e pregiudizio (Teatro Modena, 15-20 febbraio) mentre Valter Malosti dà corpo e voce a Se questo è un uomo di Primo Levi (Teatro Modena 23-27 febbraio).
Parte invece dal celebre film di Thomas Vinterberg Festen, diretto da Marco Lorenzi (Teatro Ivo Chiesa 6-9 aprile), mentre il gruppo VicoQuartoMazzini si ispira all’accesa rivalità tra Mozart e Salieri per Livore (Sala Mercato 12-14 aprile).
Cristiana Morganti, storica danzatrice del Tanztheater di Pina Bausch, presenta una creazione coreografica per cinque danzatori, Another round for five (Teatro Ivo Chiesa 1-2 aprile), degli spagnoli Agrupación Señor Serrano con The Mountain, in lizza per il premio Ubu come miglior spettacolo straniero (Teatro Ivo Chiesa 29-30 aprile), e dei Motus, Premio della Critica 2021, con il lancinante Tutto brucia, che parte dalle parole di Euripide e Sartre per narrare l’oggi (Teatro Ivo Chiesa, 5-6 maggio).
Il cartellone serale si chiude con l’Acoustic Night di Beppe Gambetta, festa di grande musica internazionale giunta alla 22esima edizione (Teatro Ivo Chiesa, 19-22 maggio).
In tema di musica, da gennaio sono previste anche nuove date per Jazz’n’Breakfast: curata da Rodolfo Cervetto e sostenuta dal Centro Commerciale Fiumara, la rassegna che unisce jazz e colazione a teatro..
In parallelo proseguono anche gli appuntamenti della rassegna Sabato a teatro – sostenuta da COOP Liguria – con spettacoli di produzione e ospitalità selezionati tra le migliori compagnie della scena nazionale.
Teatro di figura, danza, narrazione, con alcuni lavori ideati espressamente per i bambini proposti come di consueto il sabato pomeriggio alle ore 16 e altri che si rivolgono al pubblico di ogni età, come nel caso di Cenerentola di Zaches Teatro (il 22 gennaio al Teatro Modena) ed Esercizi di fantastica di Sosta Palmizi (il 26 marzo alla Sala Mercato), proposti alle ore 19.30.
Tutti gli spettacoli della seconda parte della stagione 2021/22 sono disponibili per la vendita, sia singolarmente che attraverso gli abbonamenti, proposti in diverse tipologie come gli abbonamenti ricaricabili che permettono di modulare la spesa nel tempo.
Dal 1° dicembre al 6 gennaio è possibile acquistare anche la Carta Natale (72 euro, 6 ingressi da utilizzare anche in più persone nella stessa sera): un abbonamento speciale in edizione limitata, disponibile presso le biglietterie del Teatro in un’esclusiva confezione regalo grazie alla partnership con Rossi.
LA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO IVO CHIESA
A dicembre si rinnova l’appuntamento con il Premio Ivo Chiesa.
La cerimonia di premiazione si svolgerà domenica 12 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Ivo Chiesa e saranno presenti tre finalisti per ciascuna delle dieci categorie di premi: Vita per il teatro, Futuro della scena, Regia di prosa, Regia di Opera, Coreografia, Visioni della scena, Mestieri del Teatro (dedicato alla memoria di Sandro Sussi, Museo Biblioteca dell’Attore, Città di Genova (dedicato a Carlo Repetti) e La scuola (dedicato a Marco Sciaccaluga).
I premi, che riproducono un’opera creata apposta da Graziano Piazza, saranno assegnati nel corso di una serata a inviti dalla giuria, guidata dalla scrittrice Dacia Maraini e composta da Roberto Andò, Valerio Binasco, Carla Cannone, Livia Cavaglieri, Roberta Ferraresi, Umberto Fanni, Alberto Mattioli, Sabina Minardi, Cristiana Morganti, Laura Olivi, Angelo Pastore, Giorgina Pi, Elisabetta Pozzi, Margherita Rubino, Lyndon Terracini, segretario Andrea Porcheddu. La regia della cerimonia di premiazione – trasmessa in diretta Facebook sulla pagina del Teatro Nazionale di Genova – è affidata a Carlo Sciaccaluga. ELISA PRATO
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