Promossa dal Teatro Nazionale di Genova in collaborazione con Einaudi Editore e Palazzo Ducale, nell’ambito delle iniziative legate a Genova Capitale Italiana del Libro, si è svolta venerdi 23 febbraio nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, dalle ore 19 alle ore 22, La notte degli scrittori, curata da Giorgio Gallione, che nel 2010 ha ideato il format insieme ad Ernesto Franco. Un aperitivo è stato offerto nell’intervallo al folto pubblico.
Gli scrittori Viola Ardone, Marco Balzano e Donatella Di Pietrantonio, intervistati dall’autore di programmi RaI Danilo di Termini, hanno parlato delle loro pubblicazioni più recenti e del tema comune che intendevano proporre agli ascoltatori: il ritorno.
Grande meraviglia di Viola Ardone (2023, Einaudi Stile Libero Big), racconta la storia di una bambina nata in un manicomio che, perfettamente sana di mente, una volta liberata e portata fuori dalla struttura da un magistrato illuminato, non riesce a liberarsi dalla nostalgia di quella che considera la sua vera casa e là vuole tornare.
Il libro è anche un’occasione per descrivere e comprendere quelli che erano i tristi presupposti per cui, non molto tempo fa, una donna poteva essere internata: loquacità, indocilità, madre giudicata inadeguata, iperattività…
Café Royal di Marco Balzano (2023, Einaudi, I Coralli), ambientato in un bar dove le vite dei frequentatori, abituali od occasionali, si intrecciano con i capricci del destino; racconta, fra l’altro, di due adulti, lei di Milano, lui di Torino, che si reincontrano. I due hanno vissuto un amore giovanile.
Lei, più diretta, propone a lui un incontro sessuale, che non si realizza per i dubbi di lui.
Colpisce del testo ciò che spesso le persone vivono ma non dicono, le diverse opinioni sui rapporti intimi che non coincidono, la domanda affiorante a se stessi se l’attuale è proprio la vita che si desiderava avere. Un bar simbolo della libertà di confrontarsi liberamente faccia a faccia.
Infine L’età fragile (2023, Einaudi Supercoralli) di Donatella Di Pietrantonio, che attraverso il trauma di una ragazza e di sua madre ci parla delle illusioni di gioventù che la vita può ridimensionare: Una giovane di provincia, con la scusa dello studio, va a vivere a Milano, sognando in realtà di impostare una vita nella città e di restarci.
Interessante la riflessione proposta dall’autrice sui desideri dei giovani che, interrogati sulle loro aspirazioni future, dificilmente mostrano chiarezza su cosa vogliono fare ma rispondono dicendo dove vogliono andare.
Due giovani attori diplomati alla Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova, Raffaele Barca e Susanna Valtucci, hanno letto alcune pagine dei testi proposti. ELISA PRATO