Un ricco programma per i Racconti in tempo di peste
GIORNO 22 – Lunedì 30 marzo: ANGELO ZAMPIERI
legge Le Cosmicomiche Italo Calvino
GIORNO 23 – Martedì 31 marzo: ROBERTO CITRAN
legge Ciao nudo di Roberto Citran
FUORI COLLANA – ROBERTO CITRAN legge Sillabari di Goffredo Parise
GIORNO 24 – Mercoledì 1 aprile: FAISAL TAHER
canta due canzoni per l’Italia
GIORNO 25 – Giovedì 2 aprile: ANDREA NICOLINI
legge la poesia Edgar Allan Poe di Lou Reed
On line su:
https://www.corradodelia.it/raccontintempodipeste
Sito del Comune di Genova VisitGenova, sulla pagina Facebook Genovamorethanthis e su https://www.facebook.com/GenovaTeatro/
I Racconti in tempo di peste sono una stagione online iniziata il 9 marzo 2020 in reazione all’emergenza Coronavirus, che prosegue per cento giorno con cento artisti per cento racconti. Prodotta da Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia, con la direzione artistica di Sergio Maifredi e Corrado d’Elia, si propone di portare il teatro nelle case di chi è in quarantena, con un appuntamento quotidiano a mezzogiorno. Oggi, lunedì 30 marzo, Angelo Zampieri legge Le Cosmicomiche di Italo Calvino; martedì 31 marzo Faisal Taher canta due canzoni per l’Italia unendo idealmente le due sponde del Mediterrraneo; mercoledì 1 aprile Andrea Nicolini legge la poesia Edgar Allan Poe di Lou Reed. In questo momento di Teatri chiusi, di attività culturali costrette alla sospensione, di spettacoli annullati o rimandati a data da destinarsi, Teatro Pubblico Ligure e la Compagnia Corrado d’Elia ribadiscono con questo progetto il ruolo fondamentale di Arte e Cultura come mezzo di reazione al presente e di costruzione del futuro.
Angelo Zampieri è un attore con cui Maifredi e d’Elia hanno lavorato nel corso della loro carriera, stringendo un’amicizia che dura da decenni. La sua scelta cade su Le Cosmicomiche di Italo Calvino, autore che a Teatro Pubblico Ligure ha ispirato il progetto Atlante del Gran Kan, tuttora in corso a Sori e Camogli, presto a Recco, mentre in passato è stato realizzato a Enna e Tirana. «Roberto Citran – racconta Sergio Maifredi – si è unito alla cordata di artisti che attraversa questo tempo “straordinario”. Lo fa con due racconti autobiografici e regalandoci “fuori collana” (pubblicati su Facebook non alle 12 ma nel pomeriggio) due racconti da Sillabari di Goffredo Parise. Ad ascoltarlo, Roberto, ci si sente invitati a casa sua, ci si sente vicini, a condividere una storia personale e artistica». Faisal Taher è la voce del Mediterraneo. «È un musicista palestinese o, come lui dice “palestiennese”, giocando tra la Palestina ed Enna, in Sicilia. L’ho conosciuto – prosegue Maifredi – a Siracusa, dove suonava accanto a Mario Incudine e Moni Ovadia, per le Supplici di Eschilo a Siracusa. E poi è stato un artista splendido nel mio Un Canto Mediterraneo che ha attraversato l’Italia, dalla Sicilia alla Sardegna fino a Genova. Da anni vive nel nostro paese, lui uomo del mediterraneo e oggi, in questo momento, dedica due canzoni all’Italia. Sono due testi di grande poesia, d’amore fraterno per quella terra che si stende di traverso al nostro mare». Andrea Nicolini è un attore e musicista che con Teatro Pubblico ha realizzato molti spettacoli, tra cui Eneide un racconto mediterraneo, Scimmia! Kafka Kabarett, Chitarre corsare e L’Ore di Luna, dedicato a Ceccardo Roccatagliata Ceccardi nel centenario della morte. «Ricordo Lou Reed nel 2004 – conclude Maifredi – sul palco in teatro che leggeva le sue poesie e ricordo Andrea Nicolini, dall’altra parte dello stesso palco che ne leggeva la traduzione. Magistralmente. Lou Reed ad un certo punto si ferma, guarda Andrea e si inchina. Applauso. In quel momento decisi che con quell’attore, con Andrea, volevo lavorare».
Racconti in tempo di peste è una vera e propria stagione teatrale web di 100 giorni, ideata quotidianamente dai direttori artistici Sergio Maifredi e Corrado d’Elia per Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia. Proprio come se fosse una collana di libri scelta per offrire una possibile visione del mondo e il sollievo dell’arte, in un momento così difficile. È l’ideale continuazione di Soriteatro 2019/2020 e della Stagione del Teatro Sociale di Camogli, legate nella rete Teatri del Paradiso, che comprende i Comuni di Camogli, Recco, Sori, Pieve e Bogliasco come un’unica comunità cui sono rivolte tutte le attività di Teatro Pubblico Ligure e della Fondazione Teatro Sociale di Camogli. Ugualmente i Libridistagione dal foyer si sono trasferiti on line con #Libridasporto, servizio di vendita a domicilio organizzato dalla libreria L’Amico Ritrovato di Genova (https://www.amicoritrovato.it/2020/03/28/emergenza-covid-19-le-librerie-sono-chiuse-fino-a-data-da-definirsi-servizio-di-spedizione-attivo/). Fino a quando ci si potrà rivedere.
Teatro Pubblico Ligure ha messo i Racconti in tempo di peste a disposizione dei Comuni con cui collabora da anni, da Venezia a Ragusa, che li accolgono sui loro siti istituzionali. Un’alleanza stretta per offrire ai cittadini, ogni giorno, un momento di arte e di poesia. Oltre al Comune di Genova, che rilancia i Racconti su
https://www.visitgenoa.it/100-racconti-tempo-di-peste
https://www.facebook.com/genovamorethanthis/settings/?tab=video
https://www.facebook.com/GenovaTeatro/
si sono uniti fra gli altri Vezzano Ligure, Recco e Luni.
Ogni Racconto in tempo di peste è stato ideato e realizzato appositamente per questo progetto, con la direzione artistica di Sergio Maifredi e Corrado d’Elia. La stagione web di Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia, ideata da Sergio Maifredi, Corrado d’Elia e Lucia Lombardo, è partita il 9 marzo, giorno dell’invito del ministro Dario Franceschini a fare cultura su web e social, e prosegue per 100 giorni con un racconto al giorno per comporre un affresco del pensiero. Come nel Decameron l’allegra brigata di dieci fra uomini e donne fecero dell’isolamento necessario un momento vivo di racconto e di umanità in attesa della rinascita del mondo reale, in cui sono l’arte, la letteratura, la poesia a ricreare la vita, a sconfiggere la paura e in definitiva la peste stessa, così vogliamo oggi un luogo virtuale accessibile a tutti. Con questo spirito è nato un luogo virtuale dove darsi appuntamento quotidiano, per proseguire a raccontare e ad ascoltare storie. Questo è l’appuntamento sul web, nel luogo contemporaneo dell’incontro, del pensiero e dell’emozione.
Giorno 1 – 9 marzo 2020: Gabriella Greison legge Rotola i dadi di Charles Bukowski
Giorno 2 – 10 marzo 2020: Giuseppe Cederna legge Racconti in forma di poesia di Raymond Carver
Fuori collana: Nove marzo Duemilaventi di Mariangela Gualtieri detta da Giuseppe Cederna
Giorno 3 – 11 marzo 2020: Paolo Graziosi dice Io vulesse truvà pace di Eduardo De Filippo
Giorno 4 – 12 marzo 2020: Michele Sganga esegue al pianoforte la sua composizione inedita Oscillazione gravitazionale
Giorno 5 – 13 marzo 2020: Maddalena Crippa legge Chandra Livia Candiani da Il silenzio è cosa viva (Einaudi)
GIORNO 6 – 14 marzo 2020: Giovanni Falzone, trombettista jazz, esegue il suo pezzo Laila – La conta degli assenti
GIORNO 7 – 15 marzo 2020: Mario Incudine dice Barbablu di Costanza DiQuattro
GIORNO 8 – 16 marzo 2020: Tullio Solenghi legge Chichibio e la gru da Decameron di Giovanni Boccaccio
GIORNO 9 – 17 marzo 2020: Luigi Marinelli (ordinario di Lingua e letteratura polacca, Università La Sapienza, Roma) legge Tadeusz Kantor
GIORNO 10 – 18 marzo 2020 – Piergiorgio Odifreddi racconta Isaac Newton e la peste del 1665 in Inghilterra
GIORNO 11 – 19 marzo 2020 – Dario Vergassola ha scritto e legge Un’avventura straordinaria al mercato cittadino
GIORNO 12 – 20 marzo2020 – Paolo Bosisio, professore di Storia del teatro e regista d’opera, legge Il sergente della neve di Mario Rigoni Stern
GIORNO 13 – 21 marzo 2020: Antonio Vasta, compositore, esegue Viaggio immaginario
GIORNO 14 – 22 marzo 2020: Lauro Magnani, storico dell’arte – Università di Genova, illustra Il racconto di due misteriosi dipinti di Rembrandt
GIORNO 15 – 23 marzo 2020: Antonio Syxty legge L’autostoppista della Galilea di Richard Brautigan
GIORNO 16 – 24 marzo 2020: Jurij Ferrini legge Svejk nella seconda guerra mondiale di Bertolt Brecht
GIORNO 17 -25 marzo 2020: Paolo Fresu legge Sandro Penna ed esegue Sensousness tratta dal cd Eros (Tŭk Music 2016) con Paolo Fresu, Omar Sosa e Jaques Morelenbaum
GIORNO 18 – 26 marzo 2020: Roberto Alajmo (scrittore) racconta la storia del Principe Monroy della Pandolfina
GIORNO 19 – 27 marzo 2020 – Eugenio Barba e Julia Varley, fondatore e attrice dell’Odin Teatret, condividono in esclusiva MR. PEANUT Un personaggio che non può morire
GIORNO 20 – 28 marzo 2020 – Massimo Minella, giornalista e scrittore, racconta La leggenda del Rex
GIORNO 21 – 29 marzo 2020 – Paolo Andreoli, violinista (Quartetto di Cremona), esegue Étude-Caprice op.18 n.1 di Henryk Wieniawski
Tra gli artisti e gli intellettuali che hanno aderito al progetto figurano Paolo Graziosi, Maddalena Crippa, Tullio Solenghi, Ermanno Bencivenga Piergiorgio Odifreddi, Gabriella Greison, Giuseppe Cederna, Dario Vergassola, Max Paiella, Antonio Syxty, Elisabetta Arosio, Lauro Magnani, Michele Sganga, Luigi Marinelli, Massimo Minella, Eugenio Barba, Paolo Fresu, Julia Varley, Roberto Alajmo. “Un Decameron contemporaneo. Non teatro in gabbia, in cattività – spiegano Sergio Maifredi, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure e Corrado d’Elia, fondatore della Compagnia Corrado d’Elia – ma racconti nati qui e ora per noi, per Voi; donati da artisti, scrittori, giornalisti, poeti, musicisti. Perché l’arte, la parola, la musica è ciò che ci fa sentire insieme oltre la paura. Un tempo vuoto da riempire di straordinario, di tutto ciò che nella quotidiana fretta poteva apparire inutile”.
“Lo spettacolo dal vivo – dichiarano d’Elia e Maifredi – è, più delle altre arti, incontro, scambio, partecipazione, atto poetico che unisce, avvicina e annulla le distanze. Ed è proprio nella sua continua tensione verso il contatto umano che sta la sua forza vitale e rigeneratrice. È dunque soprattutto in questo momento di crisi che la natura stessa dell’atto teatrale e del nostro essere uomini di teatro che ci spinge a trovare nuove soluzioni, nuovi percorsi che non si arrendano, e anzi ci spingano a reagire, creando nuove forme di incontro, nuovi luoghi e nuove occasioni. Per restare vivi culturalmente e spiritualmente. Per non sommare al danno economico, che inevitabilmente ci troviamo a fronteggiare, un più grave danno culturale.