Nuova proroga per il termine entro il quale gli enti gestori dei presidi sanitari in Liguria dovranno mettersi in regola con i nuovi obblighi sulla sicurezza che prevedono, tra l’altro, l’installazione di sistemi di videosorveglianza, requisito indispensabile per ottenere o mantenere l’autorizzazione all’esercizio dell’attivita’.
Il consiglio regionale oggi ha approvato all’unanimita’ lo spostamento della “deadline” dal 31 gennaio al 31 maggio, sulla base di una proposta di legge presentata dal Pd ed emendata dalla maggioranza che ha ridotto di un mese il posticipo inizialmente richiesto al 30 giugno.
Il termine originario imponeva alle strutture di adeguarsi alla nuova normativa regionale entro la fine dello scorso giugno. La maggioranza di centrodestra ha accolto la proposta del Pd, con qualche precisazione.
“Possiamo essere contenti – ha spiegato all’agenzia Dire l’assessora alla Sanità Sonia Viale – perche’ abbiamo trovato una sintesi politica ma non la sintesi voluta fuori da quest’aula. Non abbiamo accontentato tutti. Questa proroga la vivo un po’ come una sconfitta: la legge rispondeva a una legittima aspettativa come dimostra il fatto che a breve anche il Parlamento si esprimera’ su questo tema. Qualcuno rimarra’ deluso. Ossia chi si era messo a disposizione del sistema sanitario adempiendo alla norma vigente. E saranno delusi i tanti cittadini che facevano affidamento sul posizionamento delle telecamere nelle case riposto e nei luoghi di cura e accoglienza per i disabili”.
Inoltre, la vicepresidente Viale ha aggiunto: “Leggo comunicati trionfalistici del Partito Democratico: se il Pd vuole intestarsi il merito di questo rinvio faccia pure. Ma l’obbligo di installazione della videosorveglianza è legge e quindi entrerà in vigore, con buona pace di chi auspicherebbe il contrario, trovando sponda nel Partito Democratico. Sono esclusi ulteriori rinvii”.
Inoltre, oggi la II Commissione consiliare Sanità ha approvato all’unanimita’ un ordine del giorno del leghista Giovanni De Paoli che impegna la giunta Toti “a individuare forme di finanziamento per andare incontro alle strutture sanitarie, sociosanitarie e sociali che ne facciano richiesta per l’installazione dei sistemi di videosorveglianza”.