“La Liguria risulta la terza regione in Italia per rispetto dei tempi d’attesa di visite ed esami diagnostici a 30 e 60 giorni. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma queste notizie ci danno il giusto stimolo per andare avanti con il nostro lavoro e migliorare sempre di più la vita di pazienti e cittadini. Grazie a tutti gli operatori e ai direttori per questo risultato e per quelli che insieme raggiungeremo in futuro, nonostante la situazione trovata tre anni fa”.
Il presidente della giunta regionale Giovanni Toti e la vicepresidente e assessora alla Sanità Sonia Viale hanno commentato così i dati diffusi oggi dal Corriere della Sera sul rispetto dei tempi d’attesa per le prestazioni con priorità “differita” (da eseguire entro 30 giorni per le prime visite ed entro 60 giorni per le prestazioni strumentali) comunicati dalle Regioni su richiesta del ministero della Salute, in vista della predisposizione del prossimo piano nazionale.
Nella classifica delle regioni virtuose, ossia sopra il 90%, la Liguria si pone al terzo posto in Italia con il 95% di prime visite ed esami diagnostici effettuati entro 30 e 60 giorni, come previsto dalla legge.
Fanno meglio soltanto Emilia Romagna e Veneto, con percentuali di poco superiori (98% e 96%) ma paragonabili a quelle della nostra regione.
Seguono Umbria (92%), Toscana (90%) e Sicilia (88%). Fanalino di coda la Calabria con 50%: “Una vera vergogna” ha commentato sul Corriere della Sera il Commissario ad acta della Sanità calabrese Massimo Scura.
L’assessora Viale oggi ha anche ricordato il lavoro svolto in Liguria per realizzare il Cup unico regionale “partendo da un sistema che, tre anni fa, era organizzato in maniera diversa per ciascuna Asl con numeri anche a pagamento per prenotare visite ed esami. Ora abbiamo un numero verde unico a livello regionale e un Cup unico per tutto il territorio, in costante miglioramento con la progressiva condivisione delle agende, così da poter prenotare prestazioni in tutta la Liguria e abbattere i tempi d’attesa”.