“Attive indagini in corso della Digos per i fatti dell’altra sera a Genova Brignole, quando due contrapposti gruppi di tifosi, da un lato genoani, attestati in piazza delle Americhe e, dall’altro, sampdoriani avanzati fino a Piazza Carlo Forte, si sono sfidati a distanza”.
Tensione a Brignole, Forze dell’ordine in assetto antisommossa
Lo hanno riferito i responsabili della Digos della Questura di Genova, che hanno ricordato come “il servizio di prevenzione e presidio delle aree sensibili, previsto con reparti inquadrati e territoriali, ha scongiurato manovre di avvicinamento” fra i due gruppi, con tifosi violenti scesi per strada armati di cinture e bastoni.
Le forti tensioni tra gruppi di tifosi violenti di Sampdoria e Genoa, mentre il derby di Coppa Italia di mercoledì si avvicina, sono finite intorno all’una di notte.
“Sono in corso – hanno spiegato dall’ufficio della Digos genovese – l’analisi delle immagini della videosorveglianza cittadina e del copioso materiale raccolto dalla Polizia Scientifica per addivenire alle identificazioni del caso in ordine al travisamento, alla detenzione di armi improprie e al grave imbrattamento perpetrato allo stadio, per l’attribuzione delle singole responsabilità. All’esito, l’avvio in via d’urgenza delle istruttorie per l’emissione dei conseguenti Daspo.
A oggi risultano 144 i tifosi locali, tra genoani e doriani, gravati da Daspo, 23 emessi dopo i noti fatti del 5 maggio. Tra questi anche i provvedimenti ‘fuori contesto’ per fatti non accaduti allo stadio, che colpiscono soggetti già colpiti da Daspo, successivamente denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere.
I provvedimenti prevedono il divieto di accesso agli impianti sportivi in tutto il territorio nazionale e dell’Unione europea, compresi i centri sportivi ove le società sportive si allenano, nonché gli altri luoghi che abitualmente sono interessati dal transito dei tifosi, prima, durante e dopo l’incontro di calcio.
La durata può essere da 1 a 10 anni e la sanzione per la violazione è la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da 10mila a 40mila euro, nonché l’arresto facoltativo anche in flagranza differita”.