«La Città di Zoagli dopo la violenta e e la devastante mareggiata di questa stanotte, ha subito danni incalcolabili».
Lo ha dichiarato stamane il sindaco Franco Rocca.
«La passeggiata a mare – ha aggiunto Rocca – non esiste più e è stata completamente divelta, i negozi e le attività commerciali sono distrutti. Il paese è irriconoscibile e porta i segni e le ferite di quanto accaduto ieri sera. I danni riportati sono ingenti e la cittadina è ormai irriconoscibile dopo quanto successo. Nella storia di Zoagli mai si era verificato nulla di simile».
A Santa Margherita Ligure i sommozzatori dei vigili del fuoco la notte scorsa sono intervenuti in porto per salvare gli equipaggi di due pescherecci che si erano recati a bordo per rinforzare gli ormeggi e mettere in sicurezza le imbarcazioni dalla mareggiata.
La tempesta di vento e acqua li ha bloccati e i pompieri sono dovuti intervenire per riportare i pescatori a terra.
A Rapallo distrutti diversi yacht nel porto Carlo Riva. Dopo il cedimento di parte della diga, il vento ha rotto gli ormeggi delle grandi imbarcazioni e le ha spinte verso il lungomare. Si sono così schiantate contro la costa.
«È impressionante vedere sfilare nel buio le sagome degli yacht che vanno a schiantarsi» ha raccontato un pescatore che la notte scorsa cercava di proteggere invano la sua imbarcazione.
Nel porto pubblico ci sono danni a tante barche di piccole e medie dimensioni. Alcune si sono schiantate davanti alla paseggiata a mare, dal Castello e sul lato degli stabilimenti balneari verso Zoagli. Stamane al lavoro c’erano già gli “angeli del fango” ossia ragazze e ragazzi che ripulivano le strade e le piazze (inclusa quella del Chiosco al centro del lungomare). Un paesaggio spettrale e complessivamente milioni di euro di danni.
Intanto, la notte scorsa in Liguria si sono registrate 22mila utenze prive di energia elettrica e per quanto riguarda il Tigullio la strada panoramica tra Portofino e Santa Margherita è chiusa a causa di una voragine. I mezzi di soccorso oggi sono passati dagli sterrati e dalle strette ‘creuze’ che scendono a mare dal Monte di Portofino.