La cosa simpatica di Tim è che tu vai dal tabacchino per fare una ricarica per il cellulare da 15€ e pensi che sia una ricarica normale.
Invece no, ti accreditano 13€, mentre i 2€ servono per attivare un servizio che tu non hai richiesto, giga illimitati e telefonate illimitate per tre giorni.
A parte che le telefonate illimitate fanno già parte del tuo piano tarrifario e non ti servono, con lo stesso piano hai anche una quindicina di giga, più che necessari alle tue esigenze.
La ciliegina sulla torta arriva, però, nel momento in cui scatta la nuova tariffazione mensile, l’ultimo giorno, il 30 del mese, in questo caso giugno.
Naturalmente per pochi centesimi non hai il credito necessario per attivare il canone. Puntuale arriva Tim con il suo messaggino “Tim Ten Go (canone da 10 euro diventato nel tempo da 12,81€): l’offerta non è utilizzabile per credito insufficiente. Sono stati detratti 12,37 euro a fronte dei 12,81 euro ogni mese. Ti invitiamo a ricaricare.”
Panico, non si può restare isolati, allora è necessario ricaricare il credito che nel frattempo è stato eroso dalla connessione dati. Cosa fare? Usare l’SOS Ricarica Tim, spendendo altri soldi (il servizio ha un costo di 1,50€ oltre al prezzo della ricarica); oppure ricaricare da un tabacchino, ma all’una di notte sono chiusi.
Allora, se ne hai la possibilità, la ricarica la fai online, ma di un taglio strano. Dimentichiamoci i 5, 10 o 15, è necessario farne una da 4, 6, 12 o 17€.
Beh poco da dire, da clienti storici, ci si sente presi in giro. Forse la canzone “Scivola, scivola, scivola, scivola”, presente nello spot della Tim, calza alla perfezione. Già ma è Tim che scivola… su una buccia di banana. Non resta altro da fare che dire, scocciati, “bye bye Tim”.
Dopo diversi anni di utilizzo di Tim, rassegnati si va alla ricerca di un altro gestore, magari un po’ più trasparente. L.B.