Torino in memoria della tragedia Morandi. Il 2 aprile alle 21 nella Cattedrale di San Giovanni concerto in ricordo delle vittime del ponte.
Torino in memoria della tragedia Morandi con la mezzosoprano torinese Laura Capretti.
Il concerto verrà replicato il 3 aprile a Genova
L’Accademia Stefano Tempia e L’Accademia della Cattedrale di San Giovanni presentano:
CONCERTO DEL RICORDO E DELLA SPERANZA
DEDICATO ALLE VITTIME DEL PONTE MORANDI
SABATO 2 APRILE 2022 ore 21.00
Anteprima nazionale
Cattedrale di S. Giovanni Battista
Piazza San Giovanni, Torino
DOMENICA 3 APRILE 2022 ore 21.00
Prima nazionale assoluta!
Basilica della Santissima Annunziata del Vastato
Piazza della Nunziata 4, Genova
Interpreti:
Laura Capretti mezzosoprano
Coro dell’Accademia Stefano Tempia Luigi Cociglio maestro del Coro
Orchestra Stefano Tempia, Antonmario Semolini direttore
Programma:
Giuliana Spalletti (1944)
“14 agosto” per mezzosoprano, coro e orchestra *
Marco Sinopoli (1985)
“A disoriente” per mezzosoprano e orchestra *
Arthur Honegger (1892-1955)
“Pastorale d’été” per orchestra
Giancarlo Zedde (1954)
“Vele di luce” per mezzosoprano
e orchestra *
Richard Wagner (1813-1883)
“Siegfried-Idyll” per orchestra
I brani di Spalletti, Zedde e Sinopoli, su testi poetici di Giacomo Bottino, sono in prima esecuzione assoluta.
Note
Il 14 agosto del 2018 si verificò il crollo del Ponte Morandi di Genova: una terribile sciagura che causò la morte di 43 persone e suscitò lo sdegno e lo sgomento di tutta l’Italia.
L’evento è realizzato in collaborazione con il Comitato “Ricordo Vittime Ponte Morandi”.
Per mantenere vivo il ricordo di questa disgrazia, la “Stefano Tempia” ha organizzato, in coproduzione con l’Accademia della Cattedrale di San Giovanni di Torino, un concerto in programma in anteprima nazionale il 2 aprile, alle 21, nella Cattedrale di San Giovanni di Torino, in piazza San Giovanni.
Un programma che abbina tre brani commissionati per l’occasione (14 agosto per mezzosoprano, coro e orchestra di Giuliana Spalletti, A disoriente per orchestra di Marco Sinopoli e Vele di luce per mezzosoprano e orchestra di Giancarlo Zedde) alla Pastorale d’été di Arthur Honegger e al tenero Idillio di Sigfrido di Richard Wagner.
Oltre a celebrare la memoria di una spaventosa tragedia, sotto l’aspetto artistico questo concerto consentirà al pubblico di ascoltare in prima esecuzione assoluta tre opere di ampio respiro di autori contemporanei, nell’esecuzione del giovane mezzosoprano torinese Laura Capretti e dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia “Stefano Tempia” che, dopo la fase più dura della pandemia, tornano finalmente a realizzare una grande produzione sotto la bacchetta di Antonmario Semolini, nuovo direttore musicale.
I brani di Spalletti, Zedde e Sinopoli, su testi poetici di Giacomo Bottino, sono in prima esecuzione assoluta. Ingresso per TORINO a 10 euro. I biglietti del SOLO concerto DI TORINO del 2 aprile sono in prevendita https://www.ticket.it/dettaglio.php?id=1074
Il concerto verrà riproposto in PRIMA NAZIONALE ASSOLUTA il 3 aprile, sempre alle 21, a Genova, presso la Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, in piazza della Nunziata, 4.
Ingresso libero
L’idea di un nuovo Umanesimo, che pone non l’uomo, ma il rapporto uomo-natura al centro di una rinnovata cosmologia, sta all’origine di questo progetto memoriale dedicato alle vittime del Ponte Morandi.
Un percorso che segue una costellazione di fatti e stati d’animo: il crollo, la lacerazione, la tragedia, poi il soccorso, la solidarietà, la rinascita spirituale, infine, la progettualità, la speranza, la ricostruzione e, dunque, la riconciliazione, il bisogno di redenzione, il rinnovamento dell’alleanza tra uomo e natura.
Sono queste le tappe e i cardini su cui posano i brani sinfonici e vocali in programma, che attingono ai territori della commozione individuale e collettiva, al cospetto di un avvenimento reso ancor più doloroso dall’assurdità che lo rende indicibile.
“Lingua mortal non dice”, le è impossibile trovare le parole per descriverlo, ma, soprattutto, per spiegarne le cause, se non ricorrendo all’incuria, all’interesse bieco, alla più riprovevole delle insensatezze.
Ha scritto la grande poetessa e scrittrice Ingeborg Bachmann:
“Il linguaggio è la pena. In esso tutte le cose devono entrare e trascorrere secondo la misura della loro colpa”.
Da qui il pensiero che linguaggi differenti da quelli più consueti, codici espressivi più radicali e simbolici, possano rappresentare la via da intraprendere nel cuore del dolore e della rinascita:
la musica e la poesia, arti intimamente legate alle dinamiche emozionali della mente, che esprimono nella sfera percettiva della sonorità i sentimenti, le riflessioni, la dialettica interiore.
Un denominatore tematico accomuna i cinque brani proposti: cinque “isole” di un arcipelago il cui centro è l’impulso, lo slancio vitale,
nonostante tutto e a maggior ragione, della speranza, nel momento stesso in cui viene contraddetta, mortificata dal male che irrompe nella quotidianità e nella storia.
Salva, allora, coltivare l’umano che c’è nell’uomo, che alberga in noi. Questa cultura, raccomandata da uno dei massimi studiosi della psiche del ‘900, Eugène Minkowski,
è l’unica, autentica possibilità offertaci per correggere il negativo, per ristabilire un’arca di alleanza fra i viventi e il regno della fisicità, della materia che va animata, del nulla che va cacciato fuori dal nostro orizzonte.
Un’alternanza di forme creative e stilistiche, che si segnala principalmente come uno degli assi portanti della progettazione dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, centro di irradiazione culturale ed artistica del Duomo di Torino:
la committenza rivolta ad autori contemporanei, le cui opere nella fattispecie saranno eseguite in prima assoluta dall’Orchestra dell’Accademia.