Torna il Festival AG NOIR di Andora
Torna il Festival AG NOIR di Andora, la vendetta è il tema unificante dell’edizione 2021.
Motivazione classica da sempre per le azioni efferate descritte in noir e gialli. Venerdì 9 e sabato 10 luglio, però, la vedetta ha risvolto amaro della violenza sulle donne, ma anche del riscatto e della lotta per la riconquista della vita.
Le storie di Valentina Pitzalis, presente venerdì 9 luglio con Roberta Bruzzone e Silvia Badalamenti, figlia di Silvio Badalamenti, ospite sabato 10 luglio insieme al giornalista Rai Paolo Giannantonio, offriranno due spaccati importanti di Noir quotidiano della cronaca e del riscatto oltre la violenza cieca.
Le ultime due serate del festival vedranno protagonisti anche Fabio Lombardi (9 luglio) e Alessandra Viero ( 10 luglio), Giornalisti di “Quarto Grado” e una performance teatrale dedicata a Andrea G Pinketts, padrino e ideatore del festival insieme al sindaco di Andora Mauro Demichelis.
Programma
VENERDì 9 LUGLIO VII EDIZIONE FESTIVAL AG NOIR
Anfiteatro dei Giardini di Palazzo Tagliaferro
Ore 21.00
CRONACA REALE
“Maledetta vendetta”
Intervengono – Roberta Bruzzone – Criminologa, psicologa forense, opinionista e volto televisivo.
Valentina Pitzalis
Vittima della vendetta dell’ex marito, una donna diventata simbolo della lotta alla piaga della violenza contro le donne e del femminicidio.
Fabio Lombardi – Giornalista di “Quarto Grado” si occupa di cronaca nera e giudiziaria e ha seguito il caso Pitzalis.
INCONTRO CON GLI AUTORI
Cristina Rava
“Il pozzo della discordia” (ed. Nero Rizzoli), le indagini di Bartolomeo Rebaudengo e Ardelia Spinola, commissario in pensione lui, medico legale lei. Due ex amanti rimasti in ottimi rapporti che si troveranno alle prese con una morte sospetta e presenze misteriose.
Riccardo Landini
“Il passato è un fuoco che brucia. Sette casi per il commissario Presti” (ed. Il Rio). Un investigatore tanto scrupoloso quanto indisciplinato, il commissario Lodovico Presti, vive sospeso fra il doloro ricordo della compagna Giulia e una realtà fatta di omicidi, serial killer e misteri.
Micaela Ronconi
Scrittrice veronese al suo esordio letterario, in “Blu Imperfetto” (ed. Il Rio), racconta la vicenda personale di Linda, una donna la cui vita è sospesa tra Milano, Dubai e una Verona cupa, dove sesso e malavita si mescolano pericolosamente.
ore 22.15
Theatre Noir
Un omaggio ad Andrea G. Pinketts, l’indimenticato padrino del Festival, a cui è interamente dedicata una performance teatrale di Fabrizio De Giovanni della Compagnia Itineraria Teatro.
Letture tratte dal romanzo “Il vizio dell’agnello” nella nuova edizione 2021
SABaTO 10 LUGLIO VII EDIZIONE FESTIVAL AG NOIR
Anfiteatro dei Giardini di Palazzo Tagliaferro
Ore 21.00
La serata conclusiva del Festival, con la partecipazione di Alessandra Viero, giornalista e conduttrice della trasmissione televisiva “Quarto Grado”
Ore 21.15
NOIR LETTERARIO
Fabio Lombardi
Esordio letterario di Lombardi, giornalista milanese di “Quarto Grado”, “L’istinto dei Calamari” (Leone Editore) è un libro-denuncia sotto forma di romanzo, che racconta il fenomeno dei soldati bambini, ma anche di madri, di sofferenze, tradimenti e sacrifici.
Fabrizio Colucci
“Le scelte dei Grandi” (ed. Il Rio), è un passaggio fondamentale nell’esistenza di Giorgio Lamberti, un uomo cacciato dalla polizia, diventato investigatore e per sopravvivere costretto a sorvegliare mogli e mariti fedifraghi. All’improvviso, l rapimento di una ragazza a cui assiste casualmente, cambierà la posta in gioco.
Salvatore Gelsi e Roberto Rossetti
Scritto a quattro mani, “Un po’ d’odio” (ed. Il Rio) è un romanzo ambientato a Mantova, città tranquilla in cui la cronaca nera a poco lavoro. Almeno fino a quando un cadavere riemerge dalle acque del Po, spalancando le porte ad un realtà perversa e viziosa.
NOIR QUOTIDIANO
“La vendetta come codice d’onore”
Maria Badalamenti
Autrice di “Sono nata Badalamenti”, libro autobiografico in cui ripercorre la vita di suo padre Silvio, ucciso dai corleonesi per vendicarsi di Don Tano, lo spietato boss di Cinisi. In Sicilia ci sono dei cognomi pesanti che evocano immediatamente mafia, malaffare e morte. Uno di questi cognomi è Badalamenti.
Don Tano Badalamenti capo della cosca di Cinisi e mandante dell’omicidio di Peppino Impastato, è stato a capo della commissione di Cosa nostra dal 1974 al 1978, prima dell’ascesa al potere dei corleonesi di Totò Riina e Bernardo Provenzano.
Legata alla figura di questo personaggio così ingombrante c’è quella del nipote, Silvio Badalamenti, direttore dell’esattoria di Marsala, ucciso a 38 anni mentre stava andando al lavoro, in un agguato di mafia avvenuto il 2 giugno del 1983 in via Mazzini. Ucciso perché portava il cognome sbagliato
Paolo Di Giannantonio Giornalista di Rai1, ha seguito numerosi casi di criminalità e terrorismo. Conduttore del TG1 e del programma UNO Mattina.
Germana Zuffanti Docente all’Università di Torino e giornalista della testata “ItaliaStar Magazine” Ore 22.45 Proiezione cortometraggio dedicato a Peppino Impastato e chiusura Festival