Torna l’incubo coronavirus in Cina: la contea di Jia, nell’Henan confinante con l’Hubei (l’epicentro della pandemia), è stata sottoposta a isolamento, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa e riferito dalle autorità sanitarie locali sui social media cinesi.
I residenti dell’area, circa 600mila, dovranno avere permessi speciali per uscire di casa e per andare al lavoro, sottoponendosi a controllo della temperatura corporea e indossando le maschere facciali.
Il South China Morning Post, citando un funzionario locale dei trasporti, ha confermato le misure contro l’ipotesi di una ‘ondata di ritorno’.
A livello locale, inoltre, tutte le aziende sono state chiuse, a eccezione delle utility, di quelle che producono materiale sanitario, degli operatori della logistica e delle aziende attive nel settore degli alimentari.
Disposta, invece, l’apertura di supermercati, farmacie, stazioni di benzina e hotel, con le consuete limitazioni.
La temuta ondata di ritorno in Cina, oltre che al fenomeno dei casi importati dall’estero, è legata alla presenza degli asintomatici, a coloro cioè che risultano contagiati dal Covid-19 ma che non mostrano nell’immediato i segnali tipici dell’infezione.
Sia online sia attraverso varie istituzioni si è rafforzata la pressione sulle autorità sanitarie centrali per la diffusione del numero degli asintomatici, la cui serie è stata ufficialmente aperta oggi con la comunicazione da parte della Commissione sanitaria nazionale di 130 nuovi casi per totali 1.367 persone tenute sotto osservazione.
L’allerta è aumentata dopo che nel weekend è emerso che una donna rimasta contagiata nell’Henan era stata a stretto contatto con tre casi asintomatici, che non sono stata sommati al totale ufficiale delle infezioni.