Ballardini: Ehi. Chissà se è rimasto un regalo dopo la scorpacciata di Natale. Un gianduiotto per dolcificare la fine dell’anno, by-bye 2017, a mai più, dopo gli undici punti montati alle sei partite sotto la sua conduzione. Solo quattro team hanno fatto di meglio. Mister Davide Ballardini sta mettendoci le mani. C’è il suo sigillo sull’inversione di rotta, sebbene le operazioni siano all’inizio e la meta da raggiungere. E’ un Genoa consapevole che ci sarà da sudare con il Torino. Ma convinto dei propri mezzi. “Non siamo sereni, l’avevo già detto” esordisce il tecnico in sala stampa. “Non ce lo possiamo permettere, non è nel nostro spirito. Restano tante gare da affrontare. Siamo contenti per la vittoria con il Benevento, complicatissima quanto meritata. Girata pagina, c’è il Torino. Una società di grandi ambizioni, una proprietà solida, una rosa competitiva. Pure per sopperire alle assenze contingenti. Quando si vivono certi momenti, paradossalmente si dà il meglio. Se troveremo degli avversari ‘arrabbiati’, per noi sarà peggio. Conosciamo il significato della parola sofferenza, le difficoltà a cui andremo incontro, il dispiacere per avere passato momenti poco piacevoli”.
Gli ingredienti sono da miscelare. Non tutto in settimana è filato via liscio: alcuni si sono allenati a singhiozzo. “Valutiamo le condizioni di Bertolacci, Rosi e Spolli rientrati da poco. Fuori abbiamo Migliore, Ricci e Rodriguez, anche Centurion non si è allenato. L’atteggiamento dipende dalla squadra nel suo insieme, non da un reparto. Quando riusciamo a essere compatti, siamo predisposti a coprire la fase difensiva. Con la conseguenza di poter essere aggressivi e la difesa pronta a scalare in avanti. Essere corti in fase di possesso dà sviluppo al gioco. Le scelte di formazione non sono mai facili. Sono tanti i giocatori che mi pongono in difficoltà sotto questo aspetto. L’elenco è lungo. Ci pensi e poi cerchi di sbagliare meno possibile. A Torino è importante disputare una buona gara. Siamo a metà campionato, occorre proseguire su questa strada. Per ora abbiamo dimostrato di essere una squadra compatta, capace di muoversi in maniera armoniosa nelle due fasi. Nella mia carriera ho quasi sempre giocato con tre attaccanti, com’è accaduto sabato nel secondo tempo. Indipendentemente dal numero degli attaccanti, è sempre necessario mantenere i giusti equilibri”.