“Arditi parallelismi e infamanti accuse che qualificano soltanto chi li proferisce”.
Il capo della Polizia Franco Gabrielli oggi, nel corso di una commemorazione ad Agrigento in ricordo di Beppe Montana, mitico capo della sezione Catturandi ucciso dalla mafia, ha replicato così alle dure parole del sostituto procuratore generale di Genova Enrico Zucca che ieri, durante un dibattito sulla morte di Giulio Regeni, aveva dichiarato: “I nostri torturatori sono al vertice della polizia”.
“In nome di chi ha dato il sangue, di chi ha dato la vita – ha aggiunto Gabrielli – chiediamo rispetto. Inoltre, soprattutto chi ha compiti di responsabilità è chiamato a dare l’esempio e ad essere credibile. L’esempio ha una forza rivoluzionaria e dirompente. Questo deve essere un memento per ciascuno di noi, per chi ha responsabilità in nome di chi prima e meglio di noi ha saputo interpretare l’articolo 54 della Costituzione che invita i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche, ad esercitarle con ‘onore e disciplina.
Le parole di chi non più tardi di ieri ha detto che ai vertici della polizia ci sono dei torturatori sono oltraggiose. Noi facciamo i conti con la nostra storia ogni giorno, noi sappiamo riconoscere i nostri errori. Noi, al contrario di altri, sappiamo pesare i comportamenti.
Ma al contrario di altri ogni giorno i nostri uomini e le nostre donne, su tutto il territorio nazionale, garantiscono la serenità, la sicurezza e la tranquillità. Ed in nome di chi ha dato il sangue, di chi ha dato la vita, chiediamo rispetto, e gli arditi parallelismi e le infamanti accuse, qualificano soltanto chi li proferisce”.
Il capo della polizia ha quindi ricevuto lunghi applausi dal pubblico presente alla commemorazione.
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