“Certo che la decisione del Governo centrale è dannosa per i locali pubblici! Il governatore ligure Giovanni Toti però temeva già dal primo pomeriggio di giovedì che la Liguria avrebbe corso il rischio di finire in arancione a causa dei contagi nell’estremo Ponente. Ma le criticità della provincia di Imperia erano note da giorni e in merito, martedì scorso, il collega di minoranza Enrico Ioculano, ex sindaco di Ventimiglia, aveva giustappunto interrogato il presidente con delega alla Sanità chiedendogli se non fosse il caso di emanare fin da subito un’ordinanza restrittiva per l’Imperiese”.
Lo ha riferito oggi il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi, a seguito della decisione odierna di Toti di inviare un’istanza ufficiale al nuovo Governo Draghi per posticipare di 24 ore l’entrata in vigore dell’area di criticità arancione per le Regioni che erano in fascia gialla come la Liguria.
Toti a Governo Draghi: posticipare di un giorno entrata in vigore area arancione
Pd a Toti: non hai chiuso l’Imperiese e ci ha rimesso tutta la Liguria. Si poteva evitare
Toti: chiudere l’Imperiese 3 giorni prima non sarebbe servito a evitare l’arancione
“Toti rispose – ha spiegato Tosi – che erano in corso delle valutazioni. Decisione mai presa. Con il risultato che ora tutta la Liguria paga lo scotto e per i ristoratori saltano gli investimenti fatti per il pranzo di San Valentino, con danni ancora una volta ingenti.
E no, non è stata una semplice indecisione: è stato puro calcolo politico.
Cinturare l’Imperiese sarebbe stata mossa molto impopolare e Toti non ha voluto scontentare i suoi elettori. Ora vuole farci credere che si starebbe dannando per trovare una soluzione. E perché non ha fatto sentire la sua voce prima?
Troppo facile ora fare i soliti post e i soliti selfie promettendo di farsi sentire a Roma presso Draghi. Magari gli andrà bene (e ce lo auguriamo!) ma poteva fare di più e prima.
Caro governatore e signor ovunque, per riprendere un celebre spezzone in Totò d’Arabia… Ccà nisciuno è fesso”.