“Fanno la voce grossa, invocano l’autonomia e poi cascano su questioni prioritarie come i vaccini antinfluenzali, che quest’anno sono più che mai vitali.
Il polso della situazione arriva niente meno che dalla medicina territoriale poiché quest’anno, per evitare assembramenti negli ambulatori, i vaccini possono essere somministrati solo su prenotazione, i medici sapevano esattamente qual era il loro fabbisogno e di conseguenza, presi gli appuntamenti del caso, li hanno ordinati.
Proprio oggi però ci è giunta una segnalazione da parte di un medico di medicina generale.
Dal suo ambulatorio è stata avanzata la richiesta per 600 dosi, che dovevano essere consegnate in due tranche da 300 dosi.
A oggi, però, consegnata solo la prima, mentre per la seconda se ne riparla per fine novembre. Conseguenza: per 300 assistiti, niente vaccino fino a nuovo ordine”.
Lo ha dichiarato ieri il capogruppo regionale Fabio Tosi (M5S).
“Il 27 agosto scorso – ha aggiunto Tosi – avevo espressamente chiesto informazioni in merito al Commissario straordinario di A.Li.Sa.
Nello specifico, chiesi di essere messo al corrente circa la disponibilità del vaccino in Liguria, raccomandato soprattutto per gli anziani e per le persone con malattie croniche.
Chiesi anche informazioni sull’ultimo approvvigionamento e le relative quantità acquistate.
La risposta, arrivata il 28 agosto, fu: ‘Il piano vaccinale predisposto prevede il soddisfacimento del fabbisogno individuato da Regione Liguria per l’età pediatrica 6 mesi-6 anni e per l’età adulta over 60 anni. Non si rilevano criticità negli approvvigionamenti previsti’.
Il non aver ricevuto i dati richiesti conferma quanto sospettavo. Regione Liguria è in affanno, non ha saputo minimamente gestire la situazione e non ha ordinato le scorte necessarie al fabbisogno della popolazione.
Toti e Locatelli si parlano? Si confrontano? Cosa è successo da quel 28 agosto che garantiva ‘il soddisfacimento del fabbisogno individuato da Regione Liguria’?
Forse un cortocircuito comunicativo. O forse, semplicemente, sulla realtà è prevalsa la propaganda.
Non serve postare selfie autocelebrativi e invitare al ‘gioco di squadra’. Ai liguri non interessa vedere Toti mentre gli viene somministrato il vaccino. Ai liguri interessa che quel benedetto vaccino gli sia garantito senza attese ingiustificabili”.