“Mancano 20 giorni all’inizio della scuola e ancora si naviga nel buio dell’inconcludenza di questo Governo, che ha avuto mesi per decidere per poi ritrovarsi all’ultimo senza soluzioni”.
Lo ha dichiarato ieri su fb il governatore ligure Giovanni Toti.
“Risposte chiare e immediate – ha aggiunto Toti – è quello che le Regioni, compatte come sempre sui temi che riguardano la vita delle persone, chiedono all’esecutivo per la riapertura delle scuole.
Le famiglie, il personale scolastico e i nostri bambini e ragazzi meritano di sapere e di riprendere l’anno scolastico.
Ecco cosa chiederemo domani al Governo in un incontro richiesto dai presidenti di Regione.
I tempi dell’assegnazione del personale aggiuntivo (docenti e Ata) di cui ci è stato assicurato il raddoppio.
I tempi di consegna dei banchi monoposto e delle mascherine (che serviranno comunque per le situazioni in movimento degli alunni).
Noi diciamo no all’uso della mascherina durante la lezione, ma il Governo dovrà esprimersi in via definitiva e non l’ha ancora fatto.
Sciogliere il nodo del trasporto scolastico per il quale non esiste ancora una proposta concreta: l’esecutivo non vuole derogare al distanziamento del metro con mascherina sui mezzi pubblici ma non è in grado di fornire le “pareti divisorie” prima di tre mesi.
Non solo. Anche la flessibilità oraria la lascia tutta sulle spalle dei presidi senza capire che comunque non è risolutiva.
Questo scarica barile è inaccettabile, dalle Regioni c’è tutta la collaborazione possibile ma serve chiarezza e una certezza da convididere: le scuole devono riaprire.
Venerdì incontreremo i sindaci, le province e le aziende di trasporto per fare il punto.
Proveremo con tutti i mezzi a nostra disposizione a far ripartire le scuole, così come fatto per tutte le altre attività per sopperire all’immobilismo, alla paura di decidere e di prendersi responsabilità di questo Governo.
Oggi le terapie intensive sono vuote in Liguria e stiamo lavorando affinchè restino così. Mentre le aule scolastiche il 14 settembre devono essere sicure ma piene: di studenti, di bambini, di futuro, di vita”.