Ci è voluta perfino una missiva, spedita in Procura e mostrata anche ai giornalisti, scritta di proprio pugno dal suo assistito, Roberto Spinelli, per consentire all’avvocato Alessandro Vaccaro, difensore di padre e figlio insieme all’avvocato Andrea Vernazza, di chiarire l’errorino fatto durante la trascrizione del verbale dell’interrogatorio dell’indagato nell’ambito della maxi inchiesta della Dda e della Procura di Genova per corruzione elettorale che martedì 7 maggio ha portato agli arresti domiciliari il governatore ligure Giovanni Toti.
In sostanza, Roberto Spinelli ha riferito agli inquirenti che “Toti chiamava mio padre, faceva delle sceneggiate perché voleva finanziamenti leciti” e invece è stato trascritto nel verbale “illeciti”.
Refuso sostanziale o altro? Come che sia un “giallo” risolto, per l’appunto, dai legali difensori Vaccaro e Vernazza, tanto che la Procura, di fronte all’evidenza, avrebbe deciso di riascoltare le parole di Roberto Spinelli.
D’altronde, Aldo Spinelli ha sempre dichiarato che “i finanziamenti fatti a tutti” (da Toti al Pd al Partito Radicale) sono sempre stati “regolari” come confermato alla gip Paola Faggioni durante l’interrogatorio di garanzia. Sciò Aldo ha perfino dichiarato che “Toti non ha fatto nulla” per aiutarlo. A partire dal rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse in porto.
“Mi sembra logico – ha in sintesi spiegato l’avvocato Vaccaro – che se Roberto Spinelli avesse detto ‘illeciti’ i pm non avrebbero chiuso lì il suo interrogatorio, ma avrebbero dovuto fare ulteriori specifiche domande sul punto” che in questo caso giudiziario è cruciale. Perché i finanziamenti contestati, ossia i 74mila euro dati nel 2020 al comitato elettorale di Toti, risultano tracciati come tutti gli altri “in modo trasparente”. Tant’é che, a distanza di anni, sono venuti fuori quelli dati al Pd (25mila euro) e alla fondazione Maestrale dell’ex governatore ligure di centrosinistra Claudio Burlando (100mila euro).
In generale, non è la prima volta che a Palazzo di Giustizia accade un fatto del genere: i verbali degli interrogatori degli indagati e delle persone sentite a Sit (sommarie informazioni testimoniali) vengono contestati dagli avvocati e poi durante il procedimento giudiziario sono rivalutati con le giuste dichiarazioni effettivamente rese dagli indagati o dai testimoni ossia dalle persone informate sui fatti. Senza dimenticare che la pubblica accusa è una parte del processo, così come la difesa e l’eventuale parte civile.