“Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, insieme all’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, oggi pomeriggio ha incontrato una rappresentanza di ristoratori che hanno protestato per le vie del centro genovese contro le continue chiusure delle loro attività, definite in base alla ‘zonizzazione’ delle regioni”.
Lo hanno riferito stasera i responsabili di Regione Liguria.
“Nel corso dell’incontro – hanno aggiunto – Toti ha reso noto le ultime iniziative di Regione Liguria per cercare di rimandare di poche ore il passaggio in zona arancione della nostra regione per consentire così ai ristoranti di poter tenere aperto la domenica di San Valentino”.
“Vi era la possibilità – ha detto Toti – di diversificare i colori per provincia in modo da non penalizzare l’intera regione, visto che l’incidenza maggiore per la Liguria risulta essere la provincia imperiese, oppure anche di far partire l’ordinanza che cambiava il colore della regione la sera della domenica e non il sabato.
Richieste a cui il Governo ha risposto negativamente generando l’esasperazione delle attività commerciali che oggi hanno deciso di protestare.
Abbiamo anche chiesto in queste ore la necessità che alla cabina di regia partecipino anche i ministri che possano valutare l’impatto socio economico delle decisioni, non mettendo in contrapposizione la salute con la sopravvivenza economica delle attività”.
“Da parte loro – hanno aggiunto da piazza De Ferrari – i rappresentanti dei ristoratori presenti all’incontro che facevano riferimento alle sigle RistoratoriRiuniti, Fipe-Confcommercio Genova, Associazione Ristoranti Fipe – Confcommercio Genova, Fiepet – Confesercenti, Fic – Federazione Cuochi Genova Tigullio, hanno chiesto regole di contenimento del contagio adeguate, tenendo conto che il settore in questione e tutto l’indotto è stato travolto dalla totale o parziale chiusura delle attività.
In particolare è stato stigmatizzato il recente provvedimento nazionale che ha bloccato le attività proprio nella giornata di San Valentino con turni di lavoro già organizzati e decine di migliaia di clienti già prenotati e decine di milioni di euro di prodotti alimentari già acquistati.
I rappresentanti dei ristoratori hanno inoltre chiesto l’azzeramento dell’Iva sulla somministrazione durante il periodo di crisi e di prorogare il credito di imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione fino al 31 dicembre 2021.
Toti e Benveduti si sono detti disponibili a farsi portavoce presso il governo delle loro richieste, in attesa di un nuovo incontro nelle prossime settimane”.