“Da domenica la Liguria passerà in area di criticità arancione come mi ha appena comunicato il ministro della salute Roberto Speranza”.
Lo ha dichiarato oggi il governatore ligure Giovanni Toti.
E’ stato quindi confermato ufficialmente che la Liguria sarà in area arancione da domenica 17.
Nel frattempo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte oggi ha firmato il Dpcm del 14 gennaio contenente tutte le disposizioni anti Covid che avranno validità dal 16 gennaio al 5 marzo (il blocco degli spostamenti tra regioni è fino al 15 febbraio e all’interno delle regioni in area arancione o rossa sono consentite visite ad amici e familiari una volta al giorno come a Natale).
In sostanza, la Liguria potrà tornare in area gialla quando l’indice Rt sarà sotto 1 e il “rischio” sarà “moderato”.
Rt sopra 1, la previsione di Toti: Liguria area arancione almeno fino a venerdì 29
Liguria, 10 morti e 227 guariti. Ancora calo ospedalizzati (-16). Nuovi casi 254
“Il nostro Rt è pari a 1.15 (quello nazionale al momento risulta 1.09, ndr) e quindi, in base alle nuove regole del Dpcm – ha spiegato Toti – la nostra regione come molte altre in Italia, si colloca in questa fascia.
È bene sottolineare però che i dati si riferiscono a due settimane fa e quelli attuali sono già in miglioramento.
Abbiamo deciso, consultandoci con la nostra task force sanitaria, di andare avanti con la didattica a distanza per le scuole superiori ancora per una settimana, proprio per mantenere questi parametri in calo.
Comprendiamo l’esigenza dei ragazzi che vogliono tornare in aula, ma crediamo sia giusto che ciò avvenga agendo con prudenza e sicurezza.
E lo decidiamo a prescindere dal Tar, che sta sospendendo nelle altre regioni le ordinanze di chiusura, frutto di una interpretazione delle competenze che andrebbe chiarita al più presto dal Governo, per evitare di aggiungere ulteriore confusione a una situazione già complicata.
Inoltre con l’entrata in zona arancione, bar e ristoranti dovranno chiudere anche a pranzo, ma potranno andare avanti con il servizio d’asporto e le consegne a domicilio, anche se per i bar il take away sarà consentito solo fino alle 18.
Una decisione che penalizzerà ulteriormente le nostre attività per cui, ci auguriamo, arrivino da parte del Governo risposte rapide sui ristori, che devono essere adeguati e immediati.
Nei prossimi giorni serve ancora tenere alta l’attenzione non solo per salvaguardare la salute di tutti noi, ma anche per rispetto delle tante persone che stanno facendo maggiori sacrifici dal punto di vista lavorativo.
Seguiamo le regole e impegniamoci tutti affinché i nostri dati possano migliorare ulteriormente, per permetterci così di tornare al più presto alla normalità”.
Ecco il valore dell’indice Rt e del rischio nelle varie Regioni.
Rosse
Lombardia 1,38 – alto
Provincia di Bolzano, 1,4 – alto
Sicilia 1,14 – alto
Arancioni
Abruzzo 1,11 – moderato con rischio di progressione
Calabria 0,96 – alto
Emilia-Romagna 1,13 – alto
Friuli Venezia Giulia 0,86 – alto
Lazio 1,07 – alto
Liguria 1,1 – moderato
Marche 0,87 – alto
Piemonte 1,1 – alto
Puglia 1,14 – alto
Umbria 1,21 – alto
Val d’Aosta 1,01 – moderato
Veneto 0,95 – moderato
Gialle
Basilicata 0,96 – moderato
Campania 0,91 – moderato
Molise 0,46 – moderato ad alto rischio di progressione
Provincia di Trento 0,95 – moderato ad alto rischio di progressione
Sardegna 0,92 – moderato
Toscana 0,96 – moderato ad alto rischio di progressione.