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Toti: Liguria non è più in fase 1, dati Gimbe fuorvianti. Nostro indice R0 inferiore a uno

Governatore ligure Giovanni Toti (foto di repertorio)

“I dati di oggi sono in linea con quelli dei giorni scorsi. L’epidemia sta flettendo in modo significativo, gli ospedalizzati calano di 22 unità ed è questo il dato più importante. Anche sul fronte delle terapie intensive siamo sotto i 70 ricoverati, a circa un terzo della disponibilità straordinaria messa in campo durante l’emergenza”.

Lo ha dichiarato stasera il governatore ligure Giovanni Toti.

“Sulla questione dei numeri – ha precisato Toti – il report elaborato delle Fondazione Gimbe, secondo cui la Liguria si troverebbe ancora nella fase 1, non tiene in debita considerazione i differenti approcci regionali relativi alle strategie di controllo attivate localmente.

Per quel che riguarda la Liguria, la politica di estensione delle indagini diagnostiche a setting ad alto rischio, ovvero nei luoghi clinicamente più rilevanti come ad esempio le Rsa, ma non solo ovviamente, evidenzia e giustifica l’aumento dei casi rispetto alle indagini effettuate, sia in termini di incidenza sia di prevalenza.

Una scelta che si traduce, nei fatti, in una più efficace prevenzione.

In pratica, è evidente che sui tamponi che effettuiamo ogni giorno il numero dei positivi sia più alto che altrove, visto che andiamo a effettuare i tamponi in modo mirato, andiamo a cercare i contagiati nei posti dove è più possibile trovarli e su campioni che hanno bisogno di essere tenuti sotto stretto controllo.

In questo modo, conosciamo più nello specifico i soggetti che rischiano di infettare altre persone.

Quello dei risultati dei tamponi non è indicatore con cui si misura la situazione su un certo territorio: il dato chiave è quello dei posti letto occupati. Si tratta dell’unica misura coerente. E in Liguria calano i ricoverati sia in media intensità che in terapia intensiva.

Anche le notizia secondo cui al ministero della Salute non vi siano dati sufficienti a calcolare l’R0 della Liguria è totalmente priva di fondamento, dal momento che il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha da poche ore dichiarato che tutte le regioni italiane hanno un R0 inferiore a 1.

È quindi evidente che abbiano i dati anche per valutare la Liguria. Da parte nostra tutti i dati a disposizione della nostra sanità regionale sono anche a disposizione dell’Istituto superiore di sanità e del mistero della Salute.

Sul fronte delle ordinanze, tutte quelle di Regione Liguria sono coerenti con il dettato del decreto del presidente del Consiglio dei ministri.

Manterremo le ordinanze inalterate per l’inizio della fase 2, dal 4 maggio alla settimana successiva, senza ampliamenti, ma a fronte di un impegno politico del Governo di considerare, nelle settimane successive al 4 maggio, un provvedimento che ridia piena potestà legislativa alle Regioni e garantisca la possibilità di emettere ordinanze anche differenziate da territorio a territorio”.

Oggi pomeriggio i consiglieri regionali del Pd avevano dichiarato: “Mentre Toti si produce nelle sue solite sparate, contesta il Governo e usa le ordinanze come strumento di propaganda, questa è la situazione reale: dal punto di vista dei contagi la Liguria è ancora in piena fase 1. Lo dicono i dati della Fondazione Gimbe che inseriscono la nostra Regione nelle 4 realtà (Piemonte, Lombardia, Trentino e Liguria) in cui la diffusione del coronavirus è suscettibile di aumento”.