“Oltre a quanto già emerso, già di per sé gravissimo, era inevitabile che ci fossero operazioni quantomeno discutibili anche sul fronte della sanità. Operazioni governate, peraltro, e proprio in quel periodo, dal presidente di Regione Liguria con delega alla Sanità Giovanni Toti, il quale, nonostante l’emergenza, aveva ripetutamente e costantemente disertato le commissioni regionali sulla sanità.
Così facendo, non solo era venuto a mancare il confronto politico e sociale con i gruppi consiliari e gli auditi, ma non era nemmeno possibile sapere come veniva gestita la pandemia da coronavirus e la campagna vaccinale anti Covid”.
Lo hanno dichiarato stamane il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi e il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini, commentando il nuovo filone della maxi inchiesta della Dda e della Procura di Genova sul governatore Giovanni Toti (ai domiciliari per corruzione elettorale) sui presunti falsi dati della popolazione ligure che sarebbero stati forniti per ottenere più vaccini anti Covid.
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“Ricordo – ha aggiunto Tosi – per quanto riguarda i vaccini, che in quei mesi era impossibile accedere persino ai dati per conoscere la quantità di dosi ricevuta dalla struttura commissariale e le giacenze presenti nella nostra regione.
Paradossale, poi, il quadro che quotidianamente si presentava alla Fiera di Genova: code infinite di cittadini negli spazi dedicati ai soggetti privati, il deserto nelle corsie della sanità pubblica. Sapevamo che la questione vaccinale era un affare tra pochi intimi. Ora è di dominio pubblico.
Scoprire infine che, secondo l’ipotesi di accusa, l’ente regionale addirittura truccava i dati Covid per vedersi assegnare più dosi, fa venire i brividi. Hanno lucrato su una pandemia? A questo punto, sarà curioso capire se sulla questione delle dosi ricevute da Regione Liguria sia prevalso l’interesse pubblico o quello privato”.