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Toti, nuovo filone d’indagine su Porto di Genova e depositi chimici

Depositi chimici a Genova Multedo (foto di repertorio fb)

Un nuovo filone di indagine è nel mirino degli inquirenti della Procura genovese che indagano per il reato di corruzione in Liguria.

Riguarda ancora il Porto di Genova, il trasferimento dei depositi chimici delle società Superba e Carmagnani dal quartiere di Multedo all’area portuale di Calata Sanità, a Sampierderana.

In Procura si valuta il fatto che alle decisioni finali si sia arrivati dopo pressioni sui componenti del Comitato tecnico regionale che doveva dare il via libera.

I pm, come indicano oggi diversi quotidiani, ipotizzano i reati di abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e traffico d’influenze.

Nei giorni scorsi i giudici del Tar della Liguria avevano ha definito l’operazione illegittima, almeno sotto il profilo procedurale.

Il trasferimento dei depositi chimici da Multedo all’area portuale di Sampierdarena (attualmente Ponte Somalia) è sostenuto dal sindaco Marco Bucci che in qualità di sindaco-commissario alla ricostruzione ha destinato 30 milioni di euro del Decreto Genova stanziati dopo la strage del Morandi per la sua esecuzione.

E’ invece contrastata dai residenti che si sono riuniti in comitato.

Nel mirino degli inquirenti c’è il Comitato tecnico regionale (Ctr) che era stato chiamato a dare l’ok finale e che per due volte aveva negato il Nulla osta di fattibilità per motivi di sicurezza. Avrebbero avuto dubbi sia i vigili del fuoco sia l’agenzia ambientale regionale Arpal, ma a un certo punto il pareresarebbe stato cambiato e sarebbe arrivato il via libera con alcuni vincoli.

Di questo filone d’inchiesta se ne occupa il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, coordinatore del pool di magistrati che si occupano di reati contro la pubblica amministrazione.