Pd, M5S, Linea condivisa, Lista Sansa. Se il candidato alla presidenza della Regione Liguria per il centrosinistra Andrea Orlando (Pd), per ora non commenta la decisione di Giovanni Toti di patteggiare due anni da convertire in 1500 ore di lavori socialmente utili nel processo che lo vede coinvolto per corruzione, ci pensano i partiti e i movimenti che lo sostengono ad attaccare l’ex governatore ligure.
Tra i più prolifici, ci sono gli esponenti locali del Movimento cinque stelle: prima il capogruppo regionale uscente Fabio Tosi, poi il senatore genovese Luca Pirondini, infine la nota che li riunisce tutti: “Il patteggiamento richiesto è la prova della sua coscienza sporca. Toti lancia la campagna del suo amico Bucci: patteggia la condanna – dicono i pentastellati – che ora l’ex presidente debba restituire il malloppo, scontare due anni e un mese e sia interdetto per quell’arco di tempo dai pubblici uffici non ci conforta perché non rende giustizia per nove anni di decisioni evidentemente condizionate e fatte solo ed esclusivamente per tornaconto personale e dei propri amici. Certo è che il patteggiamento lancia egregiamente la campagna elettorale di Bucci, che aveva detto di voler ripartire proprio da Toti. Effettivamente è così”.
Per il Pd, le prime reazioni sui social network che si registrano sono quelle della vicesegretaria genovese, Katia Piccardo, e del possibile futuro deputato ligure Alberto Pandolfo che, se Andrea Orlando deciderà di restare consigliere in Regione Liguria prenderà il posto che lascerà vacante alla Camera.
“Post muto: si commenta fin troppo da sé – scrive la sindaca di Rossiglione e candidata al consiglio regionale – chiaramente se sono innocente propongo al giudice di restituire 84.000 euro di tangenti, vero? Oltre le aspettative, decisamente oltre”.
Pandolfo, invece, pubblica il noto meme del governatore che spinge il sindaco Bucci su un galleggiante gonfiabile, lungo uno scivolo ad acqua installato in piazza XX Settembre qualche anno fa per una festa cittadina: “Toti, che spinge Bucci verso la Regione Liguria, col patteggiamento di oggi si dice colpevole dei reati di corruzione impropria e finanziamento illecito per i lavori socialmente utili propongo subito di mettere Toti a tagliare le erbe infestanti che Bucci fa crescere lungo i marciapiedi di tutta la città. Fra sei settimane si vota in Liguria, spingiamoli fuori dal nostro futuro”.
“In questi mesi – commenta il capogruppo regionale di Linea condivisa Gianni Pastorino – la vicenda giudiziaria dell’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha messo in luce una serie di contraddizioni e ipocrisie che non possono più essere ignorate. Toti, che per mesi ha proclamato la sua onestà e quella della sua amministrazione, oggi patteggia con i pm, ammettendo implicitamente la propria colpevolezza. Non è solo una questione personale, ma rappresenta un duro colpo alla credibilità dell’intero centrodestra ligure”.
Non poteva mancare la reazione sui social network del capogruppo regionale Ferruccio Sansa (Avs): “Diceva di essere innocente. Ma Giovanni Toti ha deciso di patteggiare due anni e un mese per corruzione e finanziamento illecito. Se voi foste così certi di non aver commesso reati, accettereste di patteggiare? Toti con una mano patteggia per reati gravissimi. Con l’altra abbraccia Bucci. Ecco, le cose sono chiare. Tocca a voi decidere se volete un potere che patteggia per corruzione oppure il cambiamento”.