“Anche oggi i dati in Liguria sono tutti positivi, con un indice di contagio (Rt) pari a 0,7 in continua discesa. Siamo la Regione con l’Rt più basso dopo la Sardegna, che sta facendo un percorso identico al nostro.
In sostanza, tutti gli indicatori di penetrazione del coronavirus sono sensibilmente in calo”.
Lo ha dichiarato stasera il governatore ligure Giovanni Toti.
“Calano – ha spiegato Toti – i numeri dei nuovi casi positivi, delle persone in isolamento, degli ospedalizzati e dei malati in terapia intensiva.
Speriamo che nelle prossime ore inizi a calare in modo significativo anche il dato relativo alle persone decedute.
Serve ancora grande prudenza per non dilapidare i risultati raggiunti, indossando la mascherina e rispettando le regole con grande rigore per mantenere questo trend positivo. Tutti insieme.
Cala il numero dei positivi sia a livello ligure che nelle province.
In Asl3 oggi i nuovi positivi sono meno di 200: eravamo arrivati a oltre 900 e questo dà bene l’idea della fase di regressione dei contagi in cui si troviamo.
Si conferma anche in discesa il dato dei casi positivi totali, – 546 rispetto a ieri.
Tutti i dati sono coerenti rispetto ad una pandemia che qui sta mollando la presa.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati in ospedale, oggi sono 1.034, in calo rispetto a ieri su tutto il territorio.
Stabili i ricoverati in terapia intensiva.
A Genova l’ospedale Gallino, che era intervenuto in soccorso del Villa Scassi nelle fasi più difficili, torna sostanzialmente Covid free.
Calano anche le persone in isolamento volontario, sono 510 in meno rispetto a ieri in tutta la Liguria.
Rimane purtroppo ancora alto il numero delle persone decedute nei nostri ospedali. Oggi il bollettino ne ha registrati 26 anche relativi ai giorni passati.
Questo dato è in relazione agli ospedalizzati, che sono ancora oltre mille: è evidente che questa curva sarà, purtroppo, la più lenta a calare”.
Toti ha poi aggiunto che “siamo a inizio dicembre e fare previsioni di lungo periodo è assai complesso, ma con questi numeri, raggiunti grazie a sacrificio di tanti cittadini che rispettano le regole, dei ristoranti, dei bar, degli esercizi commerciali, ci saremmo aspettati un decreto legge che consentisse una maggiore mobilità, esclusivamente laddove le condizioni sanitarie lo permettono.
Vi è una disparità evidente tra coloro che, ad esempio, vivono nella grande Genova, che possono spostarsi tra Voltri e Nervi, andare a fare due passi nel verde sulle alture e accedere a bar, ristoranti, pasticcerie incontrando anche parenti e congiunti, e chi vive, invece, in un piccolo comune del nostro entroterra, magari anche a poche centinaia metri da un altro Comune dove vive un familiare.
C’è un’evidente disparità di trattamento che il Governo purtroppo non ha saputo sanare.
Il decreto è in Gazzetta Ufficiale e se andasse in conversione parlamentare prima delle feste proveremo a modificarlo insieme a molte forze politiche del Paese.
Capisco le responsabilità che gravano sul Governo, ma in questo caso credo che l’impostazione sia molto sbagliata.
Abbiamo accettato la ‘territorializzazione’ del rischio, chiedendo che venisse istituita una ‘fascia bianca’ dove poter affievolire i vincoli per Natale per andare a stringerli nuovamente dopo le feste, quando negozianti, bar, pasticcerie avessero fatto un po’ di incasso per poter sopravvivere.
Il Governo ha invece deciso per una mobilità completamente bloccata, anche tra comune e comune. Credo si perda l’occasione di dare respiro alle nostre famiglie e fiato alla nostra economia senza produrre danni alla curva epidemiologica, se saranno rispettati tutti i protocolli di sicurezza. Speriamo di poter mitigare il quadro in qualche modo nei prossimi giorni”.