“Io giuro che questa città riavrà il suo ponte, costi quello che costi, perché non è solo un ponte ma è il simbolo di una città di una regione e di un paese che guardano al futuro con coraggio. Lo meritano quelle 43 persone che saranno ricordate sempre e le molte centinaia di migliaia di genovesi che ci credono. Ricostruiremo un ponte bellissimo e sarà il risultato di tutti, prima di tutto di tutti voi che siete qui stasera. Grazie Genova”.
Il presidente della giunta regionale Giovanni Toti nel tardo pomeriggio di oggi ha cominciato così il suo intervento dal palco di piazza De Ferrari, gremita da tantissimi genovesi, allestito in occasione della commemorazione per le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi.
“Abbiamo iniziato con 43 nomi di persone che non ci sono più – ha aggiunto Toti – e siamo in questa piazza per chiedere per loro verità e giustizia. Ma c’è un altro nome che vorrei fosse presente in questa piazza, si chiama Pietro, è nato ieri e quando ho conosciuto suo papà Gianluca stava in una camera dove sta ancora al San Martino per le ferite riportate.
Ai soccorritori e ai medici che lo hanno estratto dalle macerie e curato ha continuato a dire: ‘Devo vivere per veder nascere Pietro’. E questo, oggi, deve essere il grido di questa piazza. Genova deve vivere per i tanti Pietro che sono nati ieri, che nascono oggi e nasceranno domani e hanno diritto a vivere in una città sicura e prospera.
Dobbiamo essere orgogliosi di tutte le cose fatte fino ad oggi, in questo mese dalla tragedia: ci siamo rimboccati tutti le maniche, abbiamo costruito strade, consegnato case a tutti coloro che ne avevano bisogno, rimosso le macerie dal torrente Polcevera, passo dopo passo, con la concretezza e la determinazione dei liguri, della gente che va per mare e sa bene quanto può essere pericoloso essere velleitari, sbagliare vento e rotta.
Vi ho sentito vicini e vorrei ringraziarvi tutti, non solo chi è salito sul palco: i vigili del fuoco, le forze di sicurezza, i volontari, i medici e gli infermieri degli ospedali. Tutti si sono messi a disposizione chiedendo come potevano dare una mano per ripartire.
Genova ha già imboccato la rotta giusta. Questa è per Genova la piazza degli eventi solenni, di quelli allegri e di quelli tristi. Quando vogliamo stare insieme ed essere una sola famiglia. È la piazza dei giuramenti e delle grandi battaglie. È la piazza in cui nel 1979 vennero celebrati i funerali di Guido Rossa e la città giurò che il terrorismo non avrebbe vinto.
Oggi siamo qui per ripetere un giuramento. Io giuro, e voi lo giurate con me, che questa città riavrà il suo ponte, costi quello che costi, perché non è solo un ponte ma è il simbolo di una città di una regione e di un paese che guardano al futuro con coraggio. Lo meritano quelle 43 persone che saranno ricordate da quel ponte e le molte centinaia di migliaia di genovesi che ci credono. Ricostruiremo un ponte bellissimo e sarà il risultato del lavoro di tutti. Grazie Genova”.