“Trovo francamente stucchevoli le polemiche relative alla composizione del Think Tank regionale sulle linee di indirizzo della fase due. È semplicemente una riunione di esperti di varie discipline propedeutica al confronto con le categorie. Interrogarsi, come faceva Nanni Moretti in un noto film, sul modo in cui farsi notare meglio non mi sembra atteggiamento consono alla difficoltà del momento, soprattutto da parte di chi dovrebbe avere ben altri pensieri e impegni quotidiani”.
Lo ha dichiarato stasera il governatore Giovanni Toti, dopo che oggi si è riunita (in video conferenza) ed è già al lavoro la task force ligure per attuare la fase 2 nella nostra regione, che tuttavia ha suscitato i “mugugni” dei rappresentanti degli Ordini dei medici e odontoiatri perché non sono stati coinvolti.
Ricordiamo, però, che all’interno della task force di Regione Liguria, tra gli altri, ci sono Giancarlo Icardi (direttore del Centro interuniversitario per la ricerca sull’influenza e altre infezioni trasmissibili) Paolo Durando (professore ordinario Medicina del Lavoro coordinatore di corso di studio-consiglio di corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro) Filippo Ansaldi (professore associato coordinatore di corso di studio-consiglio del corso di laurea in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione) Matteo Bassetti (professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Genova).
Regione Liguria: ecco i 27 nomi della task force per attuare fase 2 sul territorio
“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire – ha aggiunto Toti – l’organismo che si è insediato oggi, con compiti di ricerca e proposta, è formato da personalità scelte sulla base di curriculum accademici e scientifici, o sulla base di esperienze, come quella del team del sindaco Marco Bucci che ha gestito il cantiere del nuovo Ponte di Genova durante l’emergenza coronavirus.
Non si tratta di un organismo rappresentativo degli ordini professionali, né delle categorie economiche e neppure delle parti sociali.
Si tratta di un pool di professionalità suggerite da Università, Istituto di Tecnologia, centri di competenza.
Ovviamente questo non preclude, anzi, speriamo che aiuti il confronto con ordini professionali, categorie economiche e parti sociali, che continuano parallelamente e che avranno ovviamente modo di confrontarsi come è sempre avvenuto con la giunta regionale su tutte le scelte che verranno fatte per il bene del nostro territorio.
Chi pretende di trasformare un tavolo tecnico-scientifico in una seduta di confronto rivendicativo di categoria non ha capito il senso e lo spirito di questa iniziativa.
Tutte le categorie, dal commercio all’industria, dal turismo ai servizi, dal medici alle rappresentanze dei sanitari già stanno partecipando a tutti i tavoli aperti dai nostri assessori e il confronto si potrà arricchire anche delle idee provenienti dal nuovo tavolo aperto oggi”.