“Moderno, ecologico, sicuro, gratuito per giovani e anziani, più economico per tutti. È il trasporto pubblico che prometto ai liguri. E lo prometto con assoluta tranquillità perché per i genovesi l’ho già realizzato. Domenica e lunedì è dunque importante andare a votare e darmi la forza di fare, come sindaco dei liguri, le stesse cose in tutta la regione. Perché so già qual è la ricetta giusta per farle”.
Lo ha dichiarato oggi il candidato presidente della Regione Liguria per il centrodestra Marco Bucci.
“A Genova – ha spiegato Bucci – ho trovato le società partecipate in crisi, Amt e Amiu sull’orlo del fallimento, proprio come in difficoltà sono oggi le aziende di trasporto pubblico in altre province.
Nel capoluogo ligure le abbiamo risanate e producono utile, ma è soprattutto il servizio che le abbiamo portate a offrire ai cittadini quello di cui vado fiero.
I genovesi possono essermi testimoni: a Genova e Provincia viaggiano gratis gli over 70 e gli studenti universitari al primo anno, tutti i residenti nella Città Metropolitana non pagano funicolari, ascensori e metropolitana, di cui abbiamo triplicato il tracciato.
Abbiamo portato avanti una politica tariffaria con riduzione degli abbonamenti fino a 120 euro non soltanto sulla città Genova, ma anche su tutto il territorio provinciale.
Contemporaneamente abbiamo rinnovato il parco mezzi su gomma, tutti saranno elettrici entro il 2027, abbiamo approvato il sistema dei Quattro Assi viari che raggiunge tutto il territorio cittadino con corse più razionali e precise.
Sono fatti incontestabili.
Sento fare tante promesse dall’altra parte. Le fa quella sinistra che ci aveva lasciato le municipalizzate sull’orlo del fallimento, con mezzi a pezzi e mai costanti nel servizio, una metropolitana di poche centinaia di metri.
Io intendo confermare la gratuità sui treni per gli studenti, la sinistra invece parla di sconti per l’abbonamento ferroviario: faranno quindi pagare ciò che oggi è gratis grazie alle scelte di Regione Liguria che loro contestano. Come cantava Celentano, il treno dei desideri della sinistra all’incontrario va’”.