In tempi di strategie di mobilità sostenibile non poche amministrazioni centrali e locali invogliano i consumatori ad utilizzare i mezzi pubblici. Promossi sconti fiscali per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale.
Ecco i limiti per avere lo sconto fiscale sugli abbonamenti al servizio di trasporto pubblico
Documentazione completa, data di sostenimento della spesa, verifica del rispetto del limite di 250 Euro complessivo e per ciascun abbonato familiare a carico del contribuente. Questi i controlli da effettuare per ottenere lo sconto fiscale sugli abbonamenti al servizio di trasporto pubblico nella dichiarazione dei redditi 2019.
Preliminarmente occorre operare una distinzione fra i beneficiari della detrazione d’imposta e gli utilizzatori del servizio di trasporto. Tra i primi vi sono le persone fisiche con Irpef ordinaria lorda e quindi potenzialmente i lavoratori dipendenti, i collaboratori, gli imprenditori, i professionisti.
La detrazione spetta a patto che vi sia capienza e che il costo per l’acquisto degli abbonamenti non sia deducibile nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formare quello complessivo.
Tra gli utilizzatori del servizio di trasporto rientrano il contribuente e i suoi familiari – con un rapporto di parentela ricompreso tra quelli individuati dall’articolo 12 del Testo unico delle imposte sui redditi (ad esempio, figli, genitori, nonni) – che risultino fiscalmente a carico, ossia con un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 Euro.
Per i figli con età non superiore a 24 anni il limite è incrementato a 4mila euro dal 1°gennaio prossimo (articolo 1, commi 252 e 253, della legge 205/2017).
Le somme detraibili
L’articolo 15, comma 1, lettera i-decies del Tuir prevede che la detrazione del 19% dall’Irpef spetta con riferimento alle spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per un importo non superiore a 250 Euro. In altri termini la detrazione deve essere calcolata tenendo conto sia del limite massimo di spesa ammesso pari a 250 Euro, inteso come importo cumulato delle spese sostenute dal contribuente per l’abbonamento proprio e dei familiari a carico, sia come limite ammesso alla detrazione per ogni singolo abbonato.
Per quanto concerne gli adempimenti la documentazione da raccogliere e conservare può essere rappresentata dal titolo di viaggio, dalle ricevute di pagamento e da altra documentazione attestante il pagamento da cui complessivamente risultino tutte le informazioni essenziali: soggetto utilizzatore, periodo di validità, spesa sostenuta e data di sostenimento. Se quest’ultima è assente, si presume che la stessa coincida con la data di inizio della validità dell’abbonamento.
Marcello Di Meglio