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Tra paura e attesa. Sarà l’ultimo derby in Serie A?

Sventata maxi rissa tra tifosi di Genoa e Sampdoria

Derby. L’ultima giornata di campionato ha ribaltato di nuovo tutte le carte in tavola. La Samp guadagna solo un punto, il primo pareggio della nuova era Giampaolo, sul terreno amico di Verona.

Un punto che sabato sera aveva dato un po’ di speranza, per vanificarsi poi 24 ore più tardi osservando i risultati di Salernitana e Genoa.

La formazione campana vince ancora contro la Fiorentina e vola sulle ali dell’entusiasmo e il Genoa incassa la terza vittoria della stagione, all’ultimo respiro, contro il Cagliari, in una partita che sembrava bloccata sullo 0 a 0.

Adesso arriva la partita più attesa dell’anno e da sponda blucerchiata viene definita “la partita più importante degli ultimi 10 anni”.

Questa volta il derby non vale solo la supremazia, non vale solo il mantenimento della categoria, ma vale la sopravvivenza per la squadra blucerchiata.

Perdere significherebbe fare un passo in avanti verso la retrocessione, accollandosi così tutte le conseguenze negative che porterebbe con sé, visto il grande disordine societario.

Nella speranza sempre più vana, che chi aveva promesso, in diretta televisiva, tenda finalmente una mano per riparare al danno commesso.

Dall’altra parte c’è il Genoa che a 5 punti di distacco ha ritrovato l’entusiasmo e la grinta, lo dimostrano i giocatori che hanno chiesto a mister Blessin di annullare il giorno di riposo per farsi trovare pronti ad una sfida cruciale.

Si respira attesa, tensione ma anche tanta paura. Perché se il Genoa può dormire sonni tranquilli dal punto di vista della solidità societaria, incombe anche su di loro l’incubo Serie B e l’incubo Salernitana, che sta viaggiando a gonfie vele verso un miracolo sportivo pari solo a quello del Crotone di qualche anno fa.

Insomma un derby mai stato così in basso, lo dico tutte le volte, ma perché anno dopo anno le vicende della Genova calcistica sprofondano sempre di più.

Sono stati 2 campionati diversi quelli delle due genovesi ma sicuramente non positivi.

Il Genoa costruito male in estate, colto dal bagliore degli americani ma con pochi successi sportivi. La Samp che sulla carta non si sarebbe mai aspettata di dover sgomitare con altre contendenti per un posto in Serie A. Dilaniata poi dagli infortuni, dal baratro dell’incubo Ferrero e dal nuovo valzer di allenatori, abitudine che fino all’anno scorso non le apparteneva.

Viene veramente da credere che la scellerata gestione di Ferrero sia sopravvissuta grazie all’astuzia di gestioni come la prima di Giampaolo e quella di Ranieri poi.

Abili mestieranti che hanno saputo tessere le fila per temporeggiare e guadagnare ossigeno, su qualcosa che andava inesorabilmente a sgualcirsi sempre di più.

Oggi tutti ne hanno la certezza, Ferrero ha fatto a pezzi la Sampdoria, che ora ridotta in brandelli si ritrova con il rischio di un’umiliazione più grande di tutte le sue sconfitte.

Il rischio di finire in Serie B rispettando la cabala dell’anno a doppie cifre uguali, a cui non crede nessuno ma a cui tutti fanno caso.

Con la consapevolezza, questa volta, di esserci finita con le sue mani, calcando di partita in partita, il sentiero verso la Serie B. Dall’altro canto invece poco da dire, il Genoa è più abituato a districarsi nel fango dei bassifondi. Ha i muscoli per resistere e afferrare all’ultimo il salvagente che gli salva la vita.

Lo abbiamo già visto, lo si vede tutti gli anni e forse sarà proprio l’esperienza a giocare a loro vantaggio. E poi, il cuscinetto di 5 punti ormai è sottilissimo, è quasi trasparente.

Lo abbiamo visto quanto poco ci vuole a rivitalizzare una squadra e quando questo accade l’onda dell’entusiasmo è difficilissima da arrestare.

Quindi nemmeno il più pessimista tra i tifosi si sarebbe aspettato di arrivare al 30 aprile in queste condizioni.

L’ennesimo schiaffo a due tifoserie che meriterebbero ben altri palcoscenici, ma nonostante le delusioni si dimostrano sempre in prima linea, per difendere la storia, i simboli e l’ideale del calcio a Genova.

Sarà un derby tutto da vivere anche se personalmente ho sentimenti contrastanti. Da una parte l’attesa della partita, non veder l’ora che cominci, dall’altra le preoccupazioni e il desiderio che quel giorno non arrivi mai.

Allo stadio l’aria sarà inebriata di rabbia, odio sportivo e passione, ma anche un briciolo di nostalgia. Perché tutti i presenti sanno, che c’è una buona fetta di probabilità, che questo sia l’ultimo derby in Serie A. Per un bel po’ di tempo.

Quindi un po’ di passione e un velo di tristezza, mi sento di dire, godiamocelo. Perché i tifosi innamorati ci saranno per provare a scongiurare l’incubo di un futuro così tenebroso. Francesca Galleano