“Tutto poteva essere evitato e invece Autostrade ha ancora la gestione della rete autostradale. Ma in tutti questi anni lo Stato dov’era?”.
Lo ha riferito ieri all’agenzia Ansa Emmanuel Diaz, fratello di Henry, una delle 43 vittime del tragico crollo del Ponte Morandi.
Emmanuel Diaz, come altri parenti delle vittime, non ha mai perso un’udienza del primo incidente probatorio e sarà in aula anche nel secondo che s’inizierà domani nella tensostruttura allestita nell’atrio del tribunale genovese per rispettare le norme anti Covid.
“Questa a cui stiamo assistendo – ha aggiunto Diaz – è la lotta tra l’Italia sinonimo di mafia e quella onesta. Siamo finiti in una vicenda in cui in un paese del ‘primo mondo’ c’è una società a cui è stato permesso di stare al di sopra dello Stato.
Tutti erano a conoscenza delle mancate manutenzioni, la famiglia Benetton lo sapeva. E le amministrazioni locali che hanno fatto?
Anni di incuria e menefreghismo hanno permesso alla società di fregarsene delle manutenzioni e delle vite degli altri.
Anche dentro lo Stato non c’è mai stata una azione per tutelare la rete autostradale.
Io sarò presente a tutte le udienze. E’ un dovere. Perché più passa il tempo e più aumenta il dolore perché sento sempre di più l’assenza di mio fratello”.