Trasporto pubblico locale a Genova.
Ecco la risposta, pubblicata oggi su fb, del sindaco di Genova Marco Bucci al documento diffuso dalle associazioni WWF, Fridays For Future, SìTram, Legambiente Liguria, MobìGe e Famiglie senza auto, che in sostanza hanno duramente criticato il nuovo piano della giunta comunale asserendo che sia del tutto “sbagliato” e che “non stia in piedi” oltre a essere “dannoso per la città”.
“La posizione delle associazioni che hanno firmato il documento – ha dichiarato il sindaco Bucci – è frutto, nella migliore delle ipotesi, di una grave disinformazione, che ignora volutamente le dettagliate informazioni diffuse da tempo e in ogni sede dall’amministrazione comunale.
È infatti già stato comunicato, anche specificamente ai firmatari del documento, che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha valutato positivamente il progetto e la scelta tecnologica.
L’interlocuzione con il Mit che ha causato il primo ritardo (cioè quello precedente a febbraio) è stata motivata esclusivamente da richieste tecniche, le cui risposte sono state puntualmente fornite, appunto, a febbraio.
Il tempo intercorso successivamente, quello cioè che è stato oggetto delle mie ‘lamentele’, è un tempo che il Mit ha impegnato nella valutazione delle integrazioni progettuali richieste, e che ha dato luogo recentemente a un’ulteriore richiesta di chiarimenti puntuali, che sono stati forniti.
La richiesta di chiarimenti dettagliati è frutto di una normale e doverosa verifica, collegata a un finanziamento di questa entità, e non certo indizio di una valutazione negativa, che avrebbe invece portato, semplicemente, a un non accoglimento del progetto.
L’erronea e/o scorretta ricostruzione delle associazioni firmatarie è semplicemente usata come pretesto per ribadire le proprie (legittime) ragioni a favore di una scelta tecnologica (il tram) diversa da quella proposta nel progetto.
A tali argomenti abbiamo già risposto in tutte le sedi. Per ribadirlo ancora una volta in modo più sintetico, la scelta del trasporto elettrico è stata preferita per una serie di motivi.
– La sede protetta e la ‘preferenziazione’ semaforica del mezzo pubblico, e cioè i principali elementi che garantiscono la velocità e qualità del servizio, sono garantite nella stessa misura dalle due tecnologie.
– La trazione elettrica e quindi l’assenza di costi ambientali localizzati è identica nelle due tecnologie.
– L’inquinamento acustico è inferiore nella soluzione filoviaria rispetto a quella tramviaria.
– Il costo della soluzione filoviaria è circa un terzo di quella tramviaria, il che permette, con un finanziamento simile, di realizzare l’intera rete genovese di “assi di forza”, anziché una sola linea tramviaria in una sola direttrice.
– Anche i tempi di realizzazione sono all’incirca fra la metà e un terzo (o più) rispetto al tram.
– In prospettiva, entrambe le tecnologie sono in via di superamento, venendo meno sia la necessità del binario che quella della linea aerea di alimentazione; tuttavia il bando del MIT al quale si è risposto consentiva solo queste tecnologie, fra le quali è stato ritenuto preferibile optare per quella non solo più rapidamente realizzabile, ma anche più flessibile e reversibile nel lungo periodo.
A parte tali argomentazioni, dalle quali si può legittimamente dissentire, appare incredibile e disdicevole che un gruppo di associazioni genovesi si sia attivamente adoperato e tuttora si stia adoperando, anche con la diffusione di notizie errate, affinché Genova perda un finanziamento governativo fondamentale per la riqualificazione della propria rete di trasporto pubblico.
Continuiamo a lavorare per l’ottenimento di tale finanziamento, il più grande che Genova abbia mai ricevuto nella sua storia, e invitiamo le associazioni firmatarie, nel comune interesse dei cittadini genovesi, ad avviare una stagione di fattiva collaborazione, come sta già avvenendo peraltro in diversi altri campi, come quello della realizzazione di percorsi ciclabili”.