Diciannove rappresentanti del movimento No Tav oggi sono stati condannati dal Tribunale di Genova per violenza privata a pene comprese tra i due e i tre mesi di reclusione.
I fatti contestati risalgono al novembre 2014.
Secondo l’accusa, nell’ambito di una manifestazione davanti al campo base dell’azienda consorzio Cociv a Trasta, in Valpolcevera, i manifestanti No Tav avevano impedito ad alcuni operai di entrare o uscire dall’area mettendosi davanti al cancello.
Altri, invece, sono stati condannati in un processo a parte perché aveva disegnato sul muro del campo base di Trasta la gigantesca e tuttora visibile scritta “Il sabotaggio è compagno di chi lotta”.
Due degli operai si erano costituti parte civile e ora potranno chiedere il risarcimento.