Tre giovani cinghiali abbattuti a colpi di fucile ad Alassio perchè giudicati pericolosi per l’ordine pubblico
Martedì 18 aprile, all’interno del Parco San Rocco di Alassio, tra le ore 8 e le ore 9 del mattino, sotto gli occhi di una testimone che passava di lì per raggiungere la propria abitazione, tre giovani cinghiali sono stati abbattuti a colpi di fucile perché giudicati pericolosi per l’ordine pubblico.
Il parco sorge nelle primissime alture della cittadina, confina con una strada carrabile a doppio senso e con moltissime abitazioni attorno.
“Siamo consapevoli – spiega un gruppo di cittadini – che l’emendamento governativo del dicembre 2022 ammette e giustifica l’abbattimento dei selvatici anche all’interno delle aree pubbliche in centro urbano.
Riteniamo, tuttavia, che tale pratica sia pericolosa in quanto legittima l’uso delle armi da fuoco all’interno di aree frequentate da civili tra i quali, come in questo caso, soprattutto bambini e, inoltre, poco ortodossa poiché è una pratica violenta che può avvenire sotto gli occhi di tutti, creando gravi sconvolgimenti a livello psicologico.
Intendiamo, inoltre, puntare il dito su un fatto gravissimo interno a questa vicenda: dopo l’uccisione dei tre ungulati, il parco non è stato chiuso, come ci si sarebbe aspettati, per approfondita pulizia né l’area è stata bonificata.
Che giustificazione possiamo dare a questa mancanza, quando non si sente parlare altro che di peste suina?
Sappiamo benissimo che uno dei primi elementi di contagio è il sangue dell’animale infetto. Sangue che è rimasto nelle aiuole e sul tracciato di Parco San Rocco per tre giorni prima di essere ripulito, sotto nostra segnalazione.
Per verificare se l’animale è sano o meno, vengono effettuati esami di laboratorio i cui risultati impiegano diversi giorni ad arrivare.
Per tre giorni i bambini hanno giocato in un aree dove erano ancora presenti tracce di sangue in notevole quantità: agghiacciante, oltre che potenzialmente pericoloso e non rispettoso delle normative vigenti per il contenimento della malattia virale (basta pensare che alcuni boschi stanno diventando off limits proprio per non trasportare altrove il virus).
Per tutto quanto sopra, chiediamo che il Comune di Alassio si adoperi per scoraggiare l’utilizzo di armi in aree urbane, nonostante l’emendamento che lo permette, ritenendo anche fortemente diseducativo che, animali finiti non per propria colpa al di fuori del proprio habitat, vengano puniti con la morte”.