Oggi ricorre il 30° della data del disastro della petroliera Haven davanti ad Arenzano
Era giovedì 11 aprile del 1991 quando si verificò il disastro della petroliera Haven con l’incendio a bordo che causò un disastro ecologico con oltre 15.000 tonnellate di greggio si riversarono nelle acque del golfo di Genova e la morte di cinque marittimi.
Nelle operazioni di soccorso venne impiegata un’importante componente navale ed aerea con 10 elicotteri e 2 rimorchiatori, proveniente dalla Liguria e da tutto il paese.
#11aprile 1991, un giorno dopo l’incidente navale a #Livorno, pochi km più a Nord, il disastro della petroliera #Haven: oltre 15.000 tonnellate di greggio si riversarono nelle acque del golfo di #Genova. I #vigilidelfuoco intervennero con 10 elicotteri e 2 rimorchiatori pic.twitter.com/iZX9XXqdud
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) April 11, 2021
Il disastro della Haven
L’11 aprile 1991 durante un’operazione di travaso di greggio per un malfunzionamento, si verificò un’esplosione a bordo della Haven in un tratto di mare profondo 94 metri davanti a Genova Voltri.
Nell’incidente morirono quattro membri dell’equipaggio ed il comandante.
La nave in fiamme si spostò in direzione di Savona e venne trainata tra Cogoleto e Arenzano. Durante l’inizio dell’operazione di traino, la parte prodiera, indebolita dalle esplosioni, si staccò dal resto dello scafo.
La parte distaccatasi, lunga 95 metri, si adagiò a 470 metri di profondità (44°16′22.42″N 8°41′18.83″E).
Il mattino del 13 aprile altre esplosioni scossero il relitto, esplosioni dovute probabilmente al surriscaldamento delle cisterne non ancora interessate all’incendio.
Grazie alla prontezza dell’allora comandante del porto di Genova Antonio Alati, fu evitato un disastro che poteva essere peggiore. Venne contenuto il petrolio fuoriuscito in mare con barriere di contenimento in un’area circoscritta e venne effettuato il recupero di una parte del greggio.
Purtroppo alle 9:30 del 14 aprile la petroliera concluse la sua agonia con un’ennesima esplosione, che la fece inabissare ad un miglio e mezzo dal porto di Arenzano, tra Arenzano e Cogoleto, su un fondale di 80 metri (44°22′25.75″N 8°41′59.58″E).
Purtroppo nei giorni seguenti l’incidente, nonostante l’intervento di diversi mezzi navali il vento travolse le panne che erano state sistemate per evitare lo spiaggiamento del greggio che giunse sulle spiagge tra Arenzano ad Albissola Marina: Quello della Haven divenne il più grave disastro ecologico nel mar Mediterraneo. A fuoco andarono circa 90 000 tonnellate di greggio delle 144 000 presenti al momento dell’incidente. Una parte del carico è deposto tuttora negli alti fondali tra Genova e Savona.
Il relitto si trova attualmente su un fondale di 80 metri con la coperta a quota −54 metri con il castello di poppa ad una profondità di 36 metri ed è monitorato.
Si tratta di uno dei relitti più grandi visitabili. Ancora oggi è una meta ambita dai subacquei, ma una meta pericolosa: si sono verificati, infatti, diversi incidenti mortali durante le immersioni.