Stamane a Napoli i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Sestri Levante, in collaborazione con i colleghi delle Compagnie Carabinieri di Napoli Stella e Napoli Centro, hanno eseguito 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due napoletani ritenuti responsabili di due truffe consumate a Sestri Levante e a Bergeggi (SV) e di 5 tentativi di truffa messi in atto tutti a Sestri Levante, tra il 24 e il 25 giugno 2020.
A finire in manette sono stati i “trasfertisti della truffa” P.D.M. 23enne e G.V. 24enne, entrambi originari della città di Napoli, che dopo essere stati catturati sono stati rinchiusi nel carcere di Napoli-Secondigliano.
Le vittime delle truffe e dei tentativi di truffa hanno tutte un’età compresa tra i 79 e gli 89 anni.
L’attività investigativa ha preso le mosse dalla truffa ai danni di una donna di 86 anni, residente a Sestri Levante.
La truffa aveva seguito un copione simile anche per gli altri colpi.
La vittima era stata contattata al telefono da un finto avvocato che l’aveva informata che il figlio aveva provocato un grave incidente stradale, e che per questo motivo era stato arrestato.
A questo punto, il truffatore aveva passato il telefono a un falso maresciallo dei carabinieri, il quale aveva avvisato la vittima del raggiro che il figlio sarebbe stato liberato solo dietro pagamento di una cauzione di 5.000 euro.
La donna, disorientata e scossa, aveva raccolto tutto il denaro che aveva in casa, circa 400 euro in contanti. Ma il finto maresciallo le aveva detto che i soldi non sarebbero stati sufficienti e l’aveva esortata a racimolare quanti più monili e gioielli avesse in casa, riponendoli in un sacchetto insieme alle banconote.
Da lì a poco sarebbe passato un funzionario della Questura in borghese a ritirare il sacchetto.
La vittima, in quel momento comprensibilmente scossa, stava pensando solo al figlio arrestato in caserma e non aveva esitato a seguire le indicazioni che le erano state date.
Poco dopo un uomo distinto aveva bussato alla porta di casa e la vittima gli aveva consegnato il sacchetto con i soldi. A questo punto il finto avvocato l’aveva rassicurata che tutto era in ordine e che il figlio sarebbe tornato a casa entro sera.
Soltanto quando effettivamente il figlio era tornato a casa, la madre, parlando con lui, si era resa conto di essere caduta in una trappola truffaldina.